La madre di Rabiot: «il Marsiglia ci mostri le immagini di questa rissa tanto violenta, la verità è che è un pretesto»
A La Provence: «Per Adrien, l’incidente era insignificante. Lo hanno esaltato per una stagione per poi abbatterlo e infangarne l’immagine. Il Marsiglia ha superato il Psg».

Veronique Rabiot (C) speaks with her son France's midfielder #14 Adrien Rabiot (R) end the Qatar 2022 World Cup Group D football match between France and Denmark at Stadium 974 in Doha on November 26, 2022. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)
In un’intervista a La Provence, la madre di Rabiot accusa Pablo Longoria, Medhi Benatia e Roberto De Zerbi di aver trasformato un semplice alterco in un caso mediatico. Rivendica i sacrifici del figlio per indossare la maglia dell’Om e denuncia una “mancanza di rispetto” verso i giocatori e i tifosi. Di seguito l’intervista a Véronique Rabiot:
Può darci la sua versione dei fatti avvenuti venerdì scorso dopo la sconfitta a Rennes?
«Quello che posso dirvi è che vedo i fatti, le parole: “violenza inaudita, violenza estrema”. Sono espressioni molto forti: di solito vogliono dire che ci sono dei feriti. Qui, per quanto ne so, non ci sono state labbra spaccate, né nasi rotti, né arcate sopracciliari aperte. Nessuno è rimasto ferito, nessuno è finito in ospedale, non c’è nemmeno stato bisogno dell’intervento del medico. Sappiamo benissimo che è totalmente falso. Non c’è stata violenza inaudita, c’è stata un’alterco. Quello che posso dire – e poi Adrien darà la sua versione – è che all’inizio non era nemmeno tra Rowe e lui, ma tra Rowe e Geronimo (Rulli). Pierre-Emile (Höjbjerg) e Adrien sono intervenuti per separarli. E poi è degenerata (…) L’allenatore che dice di non aver mai visto una cosa simile, quando è sempre lì a urlare e abbaiare…»
Come ha saputo dell’incidente tra Rabiot e Rowe?
«L’ho saputo dalla stampa. Per Adrien, l’incidente era insignificante. L’avevo visto il sabato, era andato a La Commanderie per fare i suoi trattamenti e la sua seduta di recupero, come sempre. Poi abbiamo pranzato insieme e non mi aveva detto nulla. Quando lunedì ho sentito che era stato sospeso, gli ho chiesto perché non mi avesse detto niente. Ma per lui era solo un episodio secondario». E prosegue: «Come si può chiedere ai giocatori di rispettare il club quando il presidente ha urlato “corruzione, corruzione” davanti a una telecamera per non so quanto tempo? Medhi Benatia, poi, ha litigato con gli arbitri al punto da essere sospeso. Non posso quindi capire, e nemmeno i tifosi. Basta guardare i due giocatori: non hanno nulla! È un grande teatro, un grande cinema, una storia montata ad arte. La verità è un’altra».
È solo un pretesto?
«Sì, certo che è falso! Se ci fosse stata una colpa grave, sarebbero stati sanzionati già dal venerdì sera all’uscita dallo spogliatoio, sarebbero stati sospesi, ci sarebbe stato un licenziamento. All’inizio non ne hanno parlato, hanno insabbiato la vicenda, non è successo nulla per tutto il weekend. Perché il presidente e il direttore sportivo si sono espressi il mercoledì, quando i fatti erano avvenuti il venerdì precedente? C’è chiaramente un problema. Bisognava sceneggiare tutta questa storia…»
I dirigenti dell’OM sono pronti a tenere Adrien un anno fermo senza giocare se non ricevono un’offerta pari alla cifra richiesta (15 milioni di euro). Lo hanno già fatto con Chancel Mbemba la scorsa stagione, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che potesse accadere ad Adrien…
«Sì, credevo che il peggio lo avessimo vissuto con il Psg. E invece no, qui si sono superati! (…) Si dice sempre che il fulmine non colpisce mai due volte nello stesso punto, ma in casa Rabiot sì. La prova è che stiamo rivivendo esattamente la stessa situazione, mentre ci avevano promesso che con loro cose simili non sarebbero mai successe, che erano più corretti. Ma siamo nello stesso identico scenario. Che cosa può accadere? Non so cosa dirvi. Non bisogna nemmeno pensarci: Adrien deve assolutamente partire entro la fine del mercato, è ovvio».
Rabiot ha fatto enormi sacrifici per raggiungere l’OM. Questo contribuisce al fatto che si senta tradito?
«Quando parla di ingratitudine, è evidente. Tutti possono capire quello che prova. Non si tratta solo degli sforzi economici, visto che ha dimezzato il suo stipendio. Si dice che i calciatori guadagnino molto, ma non sono molte le persone disposte a fare una cosa simile. Lui l’ha fatto. Sapeva anche che firmando a Marsiglia ci sarebbero stati problemi durante Psg–Om. Lo abbiamo pagato caro, tutti lo sanno… Quindi, tutto questo, sommato al suo lavoro, alla sua serietà, al suo impegno… dire oggi che non è coinvolto è una mancanza di rispetto. È un tradimento. Lo hanno esaltato per una stagione per poi abbatterlo e infangarne l’immagine: è molto grave».
Il Marsiglia si aspettava delle scuse dai due giocatori sabato o domenica…
«Adrien non si sarebbe scusato. E poi, avrebbe dovuto scusarsi con Rowe? Bisogna smetterla con questa storia della mancanza di rispetto. Non c’è nessuna scusa da fare. Sono due ragazzi che hanno avuto un alterco, è la vicenda di due uomini in uno spogliatoio…»
Ha qualcos’altro da aggiungere?
«Vorrei dire loro di mostrarci le immagini… Mi chiedo ancora come si possa trattare Adrien in questo modo quando tutti conoscono i sacrifici che ha fatto per venire all’Om. Che venga maltrattato così dopo tutto quello che ha fatto la scorsa stagione è insopportabile (…) Quando (Mason) Greenwood ha firmato, dopo aver picchiato sua moglie, De Zerbi disse che gli si poteva dare una seconda possibilità. Io sono d’accordo nel dare seconde possibilità alle persone, ma dev’essere solo mio figlio a non averne diritto? Io parto dal principio che non debba nulla all’Om, perché ha già pagato in anticipo. È l’Om che dovrebbe ringraziarlo e non mancargli di rispetto».