La dorsale De Bruyne-Lukaku era il cardine del Napoli ideato da Conte

Non è solo una questione tecnica ma anche di esperienza e leadership in campo. Il tecnico, suo malgrado, ama il brivido e ridisegnerà la squadra

Lukaku De Bruyne

Belgium's forward #10 Romelu Lukaku celebrates with Belgium's midfielder #07 Kevin De Bruyne (L) after scoring Belgium's fourth goal during the FIFA World Cup 2026 Group J European qualification football match between Belgium and Wales at the King Baudouin Stadium in Brussels, on June 9, 2025. (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP)

La dorsale De Bruyne-Lukaku era il cardine del Napoli ideato da Conte

Forse Antonio Conte è un appassionato di Hitchcock. Altrimenti non si spiega come riesca a iniziare il secondo anno nel Napoli da campione d’Italia con la stessa “suspense” del re del thriller. Quando la squadra era pronta all’80% e il cantiere si stava costruendo (citando le parole del coach british-pugliese) con i nuovi arrivati voluti dal mister, ecco che uno degli elementi cardine si fa male e salta gran parte della stagione.

Il disegno tattico era evidenze: la dorsale De Bruyne-Lukaku era, soprattutto in Champions, non solo una questione tecnica ma anche di esperienza e leadership in campo. Ora tutto questo ricade sulle spalle di king Kevin e distribuita sui senatori del doppio scudetto in 3 anni. Però la domanda ora è una sola: che fare? Gutierrez in azzurro fa capire che il progetto di gioco sarà flessibile con un 3-4-2-1 a regime capace di modificarsi mentre col Sassuolo si parte con un 4-1-4-1 molto mobile rispetto alle fasi difensive e offensive. Il problema ora è l’attacco: senza Raspadori ceduto e senza Lukaku infortunato.

Se da una parte Lucca ha fatto un buon pre-campionato e mostra i numeri da cannoniere d’area con altezza e fisico e Ambrosino ha conquistato la stima di Conte, non è pensabile iniziare la stagione senza un sostituto di Lukaku. Attenzione, di Lukaku e non di Lucca. Perché il punto su big Rom non è solo l’assenza ma come tornerà nel 2026. Ecco perché Hojlund va acquistato con obbligo di riscatto o direttamente a questo giro: ha 22 anni, numeri da bomber e margini di miglioramento con Antonio Conte.

Poi Janlu, Elmas e forse un centrocampista di peso anche se Vergara potrebbe vedere il campo se continua a mostrare i numeri apprezzati dal coach british-pugliese. Questi sono acquisti che “completano la rosa” sempre citando Conte. I campioni d’Italia partono per forza favoriti, nessun allenatore ha vinto due scudetti a Napoli e in Champions mai oltre i quarti di finale. In questo secondo anno Antonio “ Hitchcock” Conte ha tutta l’intenzione di superare se stesso: la stagione “Psycho” sta per iniziare. Tutta Napoli sia con lui.

Correlate