Il Napoli riaccoglie Rufolo come nutrizionista: «Dopo le partite, la pizza è l’alimento più idoneo per recuperare»

Al sito di Di Marzio lo scorso aprile: «Nessun alimento va demonizzato. Se la partita è alle 12.30 la colazione deve essere ricca. Una fetta di crostata non manca mai. Gli alcolici da evitare, sempre».

Conte

Ci Napoli 11/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Genoa / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Marco Rufolo torna a Napoli come nutrizionista ufficiale della squadra, rimpiazzando Tiberio Ancora. Torna perché era già stato nel Napoli nel periodo del terzo scudetto vinto con Spalletti.

A Napoli torna Rufolo come nutrizionista ufficiale della squadra

Lo scorso aprile, il nutrizionista ha rilasciato un’intervista al sito di Gianluca Di Marzio sull’alimentazione dei calciatori e, in particolare, per chi segue il Ramadan.

«La nutrizione è fondamentale nello sport. Per la performance e, soprattutto, per uno stato di buona salute psicofisica. Mangiare in modo equilibrato permette anche di recuperare in modo corretto e più rapido e di evitare infortuni. Con il Ramadan i fedeli dall’alba al tramonto non possono mangiare o assumere liquidi. La cosa più importante è andare a razionalizzare e impostare i pasti dal tramonto all’alba, non andando a esagerare con il potere energico».

Ma quanto influisce il Ramadan sulle prestazioni dei calciatori?

«Monitorandoli ogni settimana non ho notato una grande differenza nel peso o nella composizione corporea durante il Ramadan. Stesso discorso per le performance. Cambia un po’ nella prima settimana in cui il fisico deve abituarsi, ma poi trova e preserva un suo equilibrio. A volte ero più preoccupato io di loro. E’ importante evitare di mangiare troppo e troppo in fretta. Si inizia con porzioni più piccole e si costruisce il pasto principale gradualmente. Si cerca di orientarsi verso pasti con carboidrati a rapido rilascio unendoli a proteine magre per la rigenerazione. Loro interrompono sempre il digiuno con datteri e acqua. È una loro consuetudine. All’alba prediligono alimenti con contenuto di proteine, carboidrati a lento rilascio. Questo per far sì che tutti i principi nutritivi vengano assorbiti a distanza. Esempi? Uova strapazzate (3 uova) e 2 fette di pane a lievitazione naturale o avocado a fette e una porzione di porridge con miele, frutti di bosco e frutta secca o ancora un misurino di proteine in polvere con acqua o estratto o frullato di frutta.»

I piani alimentari dei calciatori variano anche a seconda dell’orario della partita…

«Se la partita è alle 12.30 il pasto principale è la colazione. Deve essere ricca, includendo la pasta e il riso. Un’altra idea può essere il porridge con cacao e frutta secca. Se invece la gara è alle 15, in quel caso si fanno colazione e un pranzo tre ore prima della gara con pasta e poi petto di pollo o fesa di tacchino. E la crostata? Una fetta non manca mai. Per le partite serali, colazione e pranzo restano uguali. Sì ha la possibilità di fare una merenda che riprende quello che si mangia la mattina, aggiungendo magari dei toast con tacchino e formaggio light».

Nel corso delle partite:

«Acqua con sali minerali con percentuali di carboidrati e gel di maltodestrine».

Ma c’è spazio per pizze o alcolici lontano dalle gare?

«Gli alcolici sono sicuramente da evitare al termine della partita. In quel momento l’atleta deve recuperare quelle fonti di glicogeno usate durante lo sforzo. In generale è meglio evitare l’utilizzo di alcol, un bicchiere di vino può starci nei giorni lontani dalle partite. Invece non ci sono alimenti da demonizzare. Conta fare proposte che siano complete per quelli che sono i macroelementi (carboidrati, grassi e proteine). A essere importante è la qualità delle materie prime. E la pizza è anche quell’alimento che al termine di una partita è più idoneo per recuperare velocemente e introdurre carboidrati. Immaginate vietare la pizza a Napoli…».

Correlate