Albiol: «Voglio giocare ancora, magari in Italia. Sarri? È un casino parlare con lui, non ha Whatsapp»

Al CorSport: «Il Villarreal mi ha scaricato per motivi personali con Marcelino (il tecnico). Sto benissimo fisicamente, prendere Albiol oggi sarebbe un affare».

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Monaco 12/04/2022 - Champions League / Bayern Monaco-Villarreal / foto Imago/Image Sport nella foto: Raul Albiol

L’ex Napoli Raul Albiol ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport (a firma Fabio Mandarini) in cui ha dichiarato di voler tornare a giocare in Italia, dopo che il Villarreal lo ha scaricato.

Albiol: «Il Napoli sbaglia raramente con gli allenatori, non è un caso che oggi tutti vogliano giocare lì»

I suoi primi quarant’anni, Raul. Soffi sulle candeline ed esprima il desiderio:

«L’idea è continuare a giocare. Il sogno è di farlo in Italia».

Quindici partite su diciotto e quattordici volte dall’inizio con la fascia di capitano fino a dicembre. Poi, da gennaio, esce dai piani di Marcelino: solo panchine e tribune…

«Voglio chiarire immediatamente una cosa: non è stato per un infortunio o per chissà quale problema fisico. Io stavo benissimo e sto benissimo. Dopo l’intero girone d’andata da titolare, l’allenatore mi disse che non avrei più giocato. E non per il livello del mio rendimento, piuttosto per cose personali. Non c’erano ragioni sportive o fisiche alla base. Ecco perché voglio continuare».

Lei ha lasciato il Napoli per il Villarreal nel 2019: sei stagioni, l’Europa League, la Champions, 198 presenze, l’homenaje che un club riserva ai più grandi ma anche l’amarezza di non giocato neanche un minuto all’ultima giornata. Non convocato contro il Siviglia, la partita dei saluti…

«Non contavo da tempo per l’allenatore, ma era meglio non forzare le cose. È chiaro che avrei preferito un altro finale, ma il calcio è così».

Ha mai pensato al ritiro?

«Mai. Mai. Mai. Sono ancora competitivo. È soltanto scaduto il mio contratto con il Villarreal e ora aspetto».

Aspetta proposte in Italia?

«Io e la mia famiglia abbiamo un sogno: chiudere la carriera in Italia. A Napoli siamo stati benissimo, è un Paese molto simile alla Spagna. La nostra porta è sempre aperta per l’Italia».

Ha già qualche proposta?

«Beh, sì, ho dei contatti. Diciamo che valuto l’occasione migliore, più giusta per me e le mie ambizioni. Devo riflettere bene e prendere una buona decisione, la soluzione deve motivarmi: se vado, voglio e devo dare il massimo».

Lei perché consiglierebbe a una squadra di puntare ancora su Raul Albiol?

«Perché non sbaglierebbe! Nessun club che mi ha acquistato si è mai lamentato di me. È impossibile: io sono sempre pronto a dare tutto e a superare i limiti. Se fossi in un club, so che mi prenderei sicuramente».

Sta seguendo il Napoli?

«Una squadra molto forte che cresce anno dopo anno. I due scudetti certificano il concetto, non è un caso che oggi tutti vogliano giocare nel Napoli. Credo che sia ancora favorito per lo scudetto, anche se con la Champions sarà tutto più difficile».

Su Antonio Conte:

«È la sua storia a parlare per lui: bravissimo, fortissimo. Le sue squadre sono piene di energia e aggressività e vincono per questo. È un top. Il Napoli sbaglia raramente con gli allenatori: Spalletti, Rafa Benitez, Sarri».

Lo sente ancora, Sarri?

«Qualche volta, ma è difficile perché non ha WhatsApp e ogni volta è un casino. Sento spesso Reina. Mi ha parlato tanto e bene del Como».

De Bruyne al Napoli è una gran bella storia…

«Lui è un fuoriclasse vero, l’età non conta. Con tutti i mezzi che ci sono oggi, servono solo il lavoro e la voglia per fare due o tre anni ancora ad alti livelli».

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