L’Europa si è rassegnata agli Stati Uniti che stanno “trump-izzando” il calcio mondiale (Washington Post)

Ne parlano anche in Uk, scrive l'Indipendent: "Siamo di fronte ad un'ulteriore appropriazione indebita di uno sport sempre più guidato dagli interessi degli influenti fondi arabi cari a Trump."

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US President Donald Trump gestures during the award ceremony for the FIFA Club World Cup 2025 Champions, following the final football match between England's Chelsea and France's Paris Saint-Germain at the MetLife Stadium in East Rutherford, New Jersey on July 13, 2025. (Photo by ANGELA WEISS / AFP)

Il calcio a causa di Trump si sta appunto “trumpizzando”. Lo afferma il Washington Post dopo aver passato in rassegna alcuni editoriali di giornali internazionali che evidenziano come il Presidente degli Stati Uniti si stia prendendo la scena in vista della Coppa del Mondo del 2026. Durante la premiazione del Mondiale per club Trump è salito sul palco al MetLife Stadium insieme al presidente della Fifa Gianni Infantino.

I due hanno consegnato il trofeo al Chelsea,  squadra con sede a Londra che deve gran parte del suo successo sportivo e della sua fama mondiale alla generosità di un oligarca russo. Ma invece di farsi da parte e lasciare che gli atleti godessero del loro momento di trionfo, Trump si è attardato, con grande sorpresa di alcuni giocatori del Chelsea. Infantino ha cercato di fare un gesto a Trump perché lo seguisse  ma il presidente è rimasto sul Palco. Infantino si è arreso e ha esultato.

L’Europa si è rassegnata agli Stati Uniti di Trump che stanno “trumpizzando” il calcio mondiale (Washington Post)

Il Washington Post scrive:

“Il momento è stato fugace, ma è apparso agli osservatori del gioco come profondamente simbolico. Infantino guida un’istituzione che è qualcosa di simile a un Vaticano laico (sebbene con una potenza di fuoco finanziaria molto maggiore).

La Fifa è presente in ogni continente, il suo progetto gode dell’affetto di miliardi di devoti e il funzionamento interno dell’organo di governo mondiale del calcio è misterioso e avvolto nella controversia . Eppure il capo della Fifa ha dovuto corteggiare Trump per mesi , trascorrendo più tempo con il presidente durante il suo secondo mandato di qualsiasi altro presidente o primo ministro, nel tentativo di assicurarsi il pieno supporto della Casa Bianca in vista della Coppa del Mondo del prossimo anno, che sarà co-ospitata da Stati Uniti, Messico e Canada”.

Miguel Delaney, capo corrispondente di calcio per il quotidiano britannico Independent, ha ipotizzato che stessimo assistendo alla:

“Completa trumpizzazione di Infantino e della Fifa, all’ulteriore appropriazione indebita di uno sport sempre più guidato dagli interessi dei principali finanziatori aziendali e degli influenti fondi sovrani di una manciata di monarchie arabe care a Trump.”

In Europa, cuore pulsante del calcio mondiale, si sta diffondendo una crescente rassegnazione per il fatto che il calcio globale abbia definitivamente abbandonato i suoi confini . Il torneo del prossimo anno in Nord America sarà il primo a presentare 48 nazionali. Ma nella visione di Infantino, è un preludio a progetti futuri ancora più ambiziosi, tra cui la Coppa del Mondo del 2034 che sarà ospitata dall’Arabia Saudita e un calendario sportivo che incentiverà ulteriormente alcuni dei migliori club europei a partecipare a tornei lontani dai loro soliti campi di gioco.

Ne parlano anche in Francia, scrive così Le Monde:

“Infantino concentra tutto il potere nella Fifa, che è esattamente ciò che Trump sogna negli Stati Uniti. E condividono la stessa visione geopolitica, entrambi concentrati sul Medio Oriente, dove hanno interessi economici”.

Le preoccupazioni climatiche sono fondamentali: diverse partite del Mondiale per Club sono state interrotte da temporali e fulmini, mentre numerosi giocatori si sono lamentati dei pericoli delle torride temperature estive del continente. “Non credo di aver mai giocato con un caldo simile”, ha detto Andreas Schjelderup, attaccante norvegese che gioca per il gigante portoghese Benfica, dopo una partita a Charlotte il mese scorso. “Non credo sia salutare, a dire il vero, ma sono riuscito a superarlo”.

 

 

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