Mourinho: «In Premier nel 2004 c’eravamo io e Benitez, oggi arrivano sconosciuti: si preferisce chi sa vendersi»

A Canal 11: «Oggi nel calcio il migliore non è più chi vince, ma chi sa costruire meglio la propria immagine. Guardiola? Dicendo 'sono morto con la mia idea', significa che sei stupido».

Mourinho Bayern Gazzetta

Mg Reggio Emilia 03/12/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Il tecnico del Fenerbahce Jose Mourinho ha rilasciato un’intervista a Canal 11, in cui ha criticato l’evoluzione del calcio negli ultimi anni e ha parlato del livello del campionato portoghese rispetto ai big 5 europei.

Mourinho: «In Premier nel 2004 c’eravamo io e Benitez, oggi arrivano sconosciuti: si preferisce chi sa vendersi»

Le dichiarazioni riportate da Tuttomercatoweb:

«Oggi il migliore non è più chi vince, ma chi sa costruire meglio la propria immagine. Essere allenatori è diventato più difficile. La preparazione è diversa, il gioco è cambiato, i media hanno un ruolo centrale. Oggi servono buone relazioni pubbliche: il calcio si nutre di percezioni, non di risultati».

Su Guardiola ha dichiarato:

«Ci sono allenatori che dicono ‘sono morto con la mia idea’. Ma se muori con la tua idea, sei uno stupido. Bisogna adattarsi ai giocatori che si hanno. La Premier di oggi? Nel 2004 siamo arrivati solo io e Benitez, entrambi campioni europei. Ora arrivano tecnici sconosciuti che non hanno vinto nulla. Si preferisce chi sa vendersi, non chi sa vincere».

Mourinho ha espresso un giudizio sul livello della Liga portoghese:

«Non è competitiva. Dopo essere uscito dalla Roma, sono stato in Portogallo per qualche mese e sono andato più volte allo stadio da tifoso: all’Estadio da Luz, ad Alvalade. Ho visto molte partite del Benfica e dello Sporting contro squadre della parte bassa della classifica: non è competitivo come campionato. C’è troppo dislivello. Cosa si può fare? Non lo so, sono estraneo alla situazione. Non so se la centralizzazione dei diritti tv possa aiutare a riequilibrare le forze. Ma se guardiamo ai bilanci, al mercato, ai giocatori che arrivano… è una lotta molto, molto diseguale. I tre grandi club sono sempre quelli. Certo, il Braga sta crescendo e con pieno merito, ma Porto, Benfica e Sporting hanno ancora un vantaggio notevole».

Ha parlato anche di Viktor Gyokeres, esploso con lo Sporting Lisbona e vicino alla firma con l’Arsenal:

«Gyokeres è un grande giocatore, su questo non ho dubbi. Ma il gioco dello Sporting era molto basato su di lui, o almeno adattato a lui. Non so qual era l’idea iniziale di Hugo Viana e Ruben Amorim. È chiaro che in Inghilterra affronterà squadre più forti e giocatori migliori. Purtroppo, tra le 3400 bugie dette sul mercato, è una bugia anche quella che dice che non andrà al Fenerbahce. Purtroppo. Troppe bugie, troppo interesse, troppa gente che lavora per agenti, per club. È una guerra che non mi appartiene».

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