L’Inter ridotta a primo anti-Napoli anche dal Corriere della Sera, Conte in pochi mesi ha cambiato lo storytelling

Milano è passata dal sogno triplete all'inseguimento bello che certificato. Chivu bacchettato anche per qualche strafalcione in italiano

Chivu Inter

PASADENA, CALIFORNIA - JUNE 17: Cristian Chivu Head Coach of FC Internazionale Milano reacts after the FIFA Club World Cup 2025 group E match between CF Monterrey and FC Internazionale Milano at Rose Bowl Stadium on June 17, 2025 in Pasadena, California. Stu Forster/Getty Images/AFP Stu Forster / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

L’Inter ridotta ad anti-Napoli anche dal Corriere della Sera, Conte in pochi mesi ha cambiato lo storytelling

Il Corriere della Sera titola così: “L’Inter di Chivu senza paura. L’antiNapoli è pronta”. Un titolo che certifica una resa, certamente un cambio nello storytelling e anche – diciamolo – un atteggiamento paraguru. Oggi la parola d’ordine è pompare il ruolo di favorito del Napoli perché, poi, dovesse succedere qualcosa, incepparsi l’ingranaggio, il pranzo sarebbe bello che servito. Ma questo appartiene al domani. L’oggi è una triste accettazione della realtà da parte dei bauscia. In pochi mesi dal sogno triplete (ormai dopo il Mondiale per club di Simone Inzaghi si sono perse le tracce) al ruolo di antiNapoli, l’unico possibile (e sempre che il Milan di Allegri non ingrani, occhio). Potenza del Napoli di Conte (e di De Laurentiis) che ha vinto uno scudetto ritenuto da mesi nella cassaforte nerazzurra.

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E così il giorno dopo la conferenza stampa di presentazione di Chivu (che il Corsera bacchetta anche per il suo italiano stentato) e le parole di Marotta, il titolo è fin troppo realistico.

Scrive il Corsera:

La sua creatura ha cominciato a correre ieri ad Appiano — dove ha fatto tappa il c.t. azzurro Gattuso — verso un futuro in linea con le ultime stagioni, con l’obiettivo dichiarato di essere il primo antinapoli e tornare a vincere dopo 63 partite, che hanno portato introiti record, ma zero trofei e qualche scoria di troppo. «Le aspettative erano altissime e le cose non sono andate come tutti pensavano, qualcosa subisci per forza a livello mentale. Adesso non siamo più i favoriti per lo scudetto? Non è giusto parlare di favoriti, contano solo i fatti e per arrivare al dunque bisogna pedalare tanto». 

Ecco il passaggio sull’italiano non sempre perfetto:

Chivu, che negli Usa aveva esibito un inglese perfetto con la stampa straniera, sbaglia un paio di espressioni in italiano: quando chiede una squadra capace di superare tutte le «atrocità» (voleva probabilmente dire «criticità») e quando dichiara di essere «focussato», anziché focalizzato, sulla ricerca di un’identità forte. Ma tutto si può dire del tecnico romeno, tranne che non sappia farsi capire: un elemento che la squadra ha potuto già apprezzare a giugno, nella versione super empatica, necessaria per guarire una squadra ferita.  

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