Essere la mamma di Rabiot. Manda tutti a quel paese, anche i genitori di Mbappé. «Mi descrivono come mezza pazza»
L'Equipe prima la fa a pezzi e poi la intervista. Lei accetta e risponde a tono, su tutto: la Juventus, il Psg, Mbappé, il machismo. La accusano ma la rispettano anche

Veronique Rabiot, mother of Paris Saint-Germain's French midfielder Adrien Rabiot is pictured during the French L1 football match between Paris Saint-Germain (PSG) vs Guingamp on May 8, 2015 at the Parc des Princes stadium in Paris. AFP PHOTO / FRANCK FIFE (Photo by FRANCK FIFE / AFP)
Essere Véronique Rabiot. L’Equipe prima la fa a pezzi e poi la intervista. Lei accetta e rispondo a tono: su Mbappé, la Juve, il machismo
Che personaggione Véronique Rabiot. In Italia non ne abbiamo personalità così. Una che si ritrova un pezzo-ritratto contro di lei su L’Equipe e poi, quando il giornale va da lei per un’intervista, accetta e risponde a tono. Su tutto. Il ritratto è un collage di dichiarazioni su di lei. Dai genitori di Mbappé con cui litigò dopo l’eliminazione agli Europei, a Sabatini, a tanti personaggi del mondo del calcio che la accusano e la ammirano allo stesso tempo.
Véronique Rabiot, meglio conosciuta come la mamma di Rabiot. Il vecchio adagio “non mettere le mamme in mezzo” qui non vale, perché la mamma di Rabiot si mette in mezzo da sola. In una maniera dirompente. L’Equipe l’ha fatta parlare – e lei non s’è affatto ritratta… – e la definisce “un ufo nel mondo del calcio”. “Leggo cose in cui non mi riconosco affatto”, dice nell’intervista.
“Non dovrebbe esistere il ricatto o l’abuso di potere per costringere i giocatori a prolungare i loro contratti“, è una sua battaglia. “Al Psg, Adrien non voleva restare e, non essendo riusciti a raggiungere un accordo, ha rescisso il contratto (nel 2019) . Alla Juventus (nel 2024), sono state le circostanze a decidere. Non è comunque colpa mia se non l’hanno venduto quando ne hanno avuto la possibilità”.
La mamma di Rabiot parla anche della Juventus.
“Nel 2022 Adrien era pronto a lasciare la Juve, che si era qualificata per la Champions League, per il Manchester, che non ci era riuscito. Discutemmo le condizioni e alla fine mi dissero: se alla fine della prossima stagione non ci qualificheremo per la Champions League, lo stipendio di Adrien scenderà. Lo trovai davvero esagerato e molto irrispettoso. Dissi: ok stop. Pensavano fosse una strategia per ottenere di più. Ma no, era una questione di principi, non di soldi. Ovviamente, li sorprese. Non ci sono abituati”.
Il core dell’intervista è la litigata con il clan Mbappé, a Euro 2021. Era il 28 giugno 2021. A Bucarest, la Francia perse ai rigori contro la Svizzera negli ottavi di finale. Quando Mbappé sbagliò il tiro che sancì l’eliminazione dei Bleus, Véronique Rabiot non riuscì più a contenere la rabbia. In tribuna, attaccò Wilfrid Mbappé senza badare a sguardi. Furiosa per la presunta arroganza del figlio di quest’ultimo, lo esortò con fermezza a rimetterlo al suo posto. La scena fu surreale. “Un sacco di bugie. Qualcuno parlava di risse. Sapete cos’è una rissa? Ho semplicemente sussurrato all’orecchio di Wilfried Mbappé che, se fosse stato mio figlio, gli avrei urlato contro. E lui ha risposto: io no. Quanto a Fayza, abbiamo parlato fuori dagli spalti”.
Ti piace stare nell’arena, vero?
Vorrei ancora che ci fossero meno pettegolezzi su di me. A volte siamo davvero nella finzione. A loro piace farmi sembrare mezza pazza. Ma sono molto felice di vedere Adrien vivere la sua passione. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno.
Del machismo dice:
«Quali sono i codici intermedi? Che devi essere un agente maschio? I codici, questo è tutto, in realtà. Quindi, sì, sono una donna, sono sua madre, ma perché non sarebbe possibile? Ci sono donne pilota, donne militari. Le donne sono ovunque. E non possono gestire la carriera di un calciatore? Non ho mai rimpianti. Quando prendo delle decisioni, le prendo. Non puoi mai fare tutto bene. Si sbaglia qualche volta. Ma possiamo sempre rimediare, non sei mai completamente fottuto».
L’Equipe scrive che “Véronique Rabiot è un ufo nel mondo del calcio francese. Insieme alla madre di Mbappé, sono le uniche donne ad aver guidato la carriera di giocatori così prestigiosi. .
“Dice a tutti di andare a farsi fottere, è fastidioso, ovviamente” – riferisce di lei un agente. “Non si mimetizza, saluta a intervalli, quindi spesso fa discutere nelle famiglie dei giocatori”, dice il familiare di un giocatore della nazionale francese. “Ma ha dovuto lottare così duramente per la sua famiglia che tutti la ammirano e la rispettano per questo suo lato. Ha davvero due facce, in effetti. Quando si riesce a chiacchierare con lei, sa essere molto premurosa, davvero gentile. È solo che, di tanto in tanto, i fili si toccano e allora non ha più filtri”.