I tifosi capiscono poco di calciomercato e lo vivono male, oggi conta il costo squadra (Libero)

"Oggi contano solo gli ammortamenti: se compri un giocatore per 25 milioni e firma per 5 anni, peserà sul bilancio di quell'anno solo 5 milioni"

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Gc Milano 29/01/2010 - Ata Hotel sede calciomercato / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: cartellone calciomercato

Il calciomercato non è uno scambio di figurine – scrive Libero – anche se molti continuano a pensarlo. Non basta (più) offrire un tot di milioni o proporre un giocatore in cambio per chiudere un affare. Le trattative si basano su logiche economiche precise, legate ai bilanci, non ai soldi in senso stretto. Quello che conta davvero è il costo squadra, cioè la somma degli stipendi lordi e degli ammortamenti dei giocatori. E proprio sugli ammortamenti si gioca buona parte delle strategie di mercato. Chi non conosce questi meccanismi difficilmente capisce perché certi affari si fanno e altri no e neanche riesce a leggere le operazioni in senso globale.

Il calciomercato funziona coi bilanci, non più come scambi singoli (Libero)

Scrive così Libero:

“Molti credono ancora che il calciomercato funzioni come lo scambio di figurine. Ti do questo per questo, oppure ti pago quella per tot milioni. Non funziona così. O meglio, il mercato non si fa con i budget, con il denaro, con i soldi. Si fa con i bilanci. Il numero a cui bisogna prestare attenzione è il costo squadra, dato dalla somma degli ingaggi lordi dei giocatori con gli ammortamenti. Cosa sono gli ammortamenti? Proviamo a farla semplice.

L’acquisto del cartellino di un giocatore è considerato un investimento, non una semplice spesa, quindi il suo costo non viene registrato sul bilancio tutto in una volta nell’anno dell’acquisto ma viene “spalmato” perla durata del contratto firmato dal calciatore. Questo processo di suddivisione si chiama ammortamento. Compri un giocatore per 25 milioni e firma un contratto di 5 anni? L’ammortamento annuale sarà di 5 milioni all’anno. Questo sommato all’ingaggio lordo dà il costo annuale del giocatore. La somma del costo di tutti i giocatori dà il costo annuale della rosa.

Questa cifra è un paletto sempre più importante per impostare le strategie perché è quella che tutti i club, soprattutto quelli italiani che faticano ad alzare i fatturati, stanno cercando di abbassare. Il costo annuale serve anche a calcolare plusvalenze e minusvalenze, ovvero quando conviene cedere o meno un calciatore. Ogni anno che passa, una quota di ammortamento viene assorbita e genera un residuo che corrisponde alla cifra minima alla quale può essere venduto per non iscrivere una minusvalenza.

Esempio: Asllani è a bilancio a circa 7,3milioni, se verrà venduto a meno, sarà minusvalenza; a di più è plusvalenza, ovvero ossigeno per i bilanci. Questa è un’estrema sintesi, certamente carente dimolte informazioni, ma lo spazio è quello che è. Serve da promemoria ai tifosi convinti che il calciomercato sia un semplice scambio di figurine e non si capacitano del perché di certi affari. Non a caso sono gli stessi tifosi che se la vivono male”.

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