Olanda, Koeman contro il Mondiale per club: «È assurdo che si giochi. Così si distruggono i calciatori»

Il ct olandese in conferenza: «Non riesco a immaginare che qualcuno con una Champions League o un titolo in tasca sia così contento di poter andare al Mondiale per club»

Koeman

Db Torino 04/06/2018 - amichevole/ Italia-Olanda / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ronald Koeman

Il commissario tecnico dell’Olanda, Ronald Koeman, si è scagliato contro le troppe partite del calcio moderno e, in particolare, col nuovo Mondiale per club. Le lamentele sono scattate in conferenza stampa, con gli Orange che affronteranno Finlandia e Malta nei prossimi giorni. Ecco quanto riportato dal portale olandese hln.be.

Olanda, il Ct Koeman contro il Mondiale per club

“Le competizioni nazionali ed europee si sono appena concluse, ma tra 11 giorni inizierà il Mondiale per Club. Poche vacanze, e quindi poco recupero per chi vi partecipa. Anche il ct olandese Ronald Koeman ha difficoltà con questo aspetto. Ad esempio, vede Denzel Dumfries (Inter) e Nathan Aké (Man City) partire per l’America subito dopo le qualificazioni al Mondiale Orange, per il Mondiale per Club”.

«È assurdo che si giochi. Sì, i club ne saranno contenti, ci guadagnano un sacco di soldi. Ma non riesco a immaginare che qualcuno con una Champions League o un titolo in tasca sia così contento di poter andare al Mondiale per club. Si sta semplicemente distruggendo i giocatori»”.

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“Sovraccaricare i calciatori è un tema ricorrente da qualche anno. C’è però chi non la vede in questo modo, come ad esempio Arsène Wenger. Non a caso: il leggendario ex allenatore dell’Arsenal ricopre una posizione di vertice nella Fifa. Quindi si concentra solo sui vantaggi”.

“«Possiamo organizzare tornei solo con Real Madrid, Barcellona, ​​Chelsea e così via. Ma questo non cambia il panorama calcistico globale. Il mio sogno è che il calcio diventi uno sport dominante in tutto il mondo. Questo è un palcoscenico fantastico per tutti per mostrare le proprie qualità. Spero di essere sorpreso dai giocatori provenienti da Africa, Asia, America, che normalmente non vanno a un Mondiale con la propria nazionale»”.

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