La Gazzetta dà a Inzaghi la colpa della finale persa in quel modo, fece circolare il suo addio
Per il quotidiano milanese il tecnico ha svuotato la squadra con le sue frasi della vigilia, frasi che infatti che la società non gradì

Mf Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi
La colpa è di Inzaghi. Anche per la finale di Champions perduta malamente contro il Psg. Lo lascia ben intendere la Gazzetta dello Sport, anzi lo scrive proprio, in un articolo in cui evidenzia come l’Inter sarebbe arrivata svuotata alla finale anche perché era già in giro la voce di Inzaghi all’Al-Hilal. Non sappiamo se sia effettivamente così, di certo loro lo sostengono e lo argomentano.
L’Inter non s’è aiutata mettendo in giro la voce di Inzaghi in Arabia (Gazzetta)
Di seguito quanto scritto da Gazzetta al riguardo:
“Guardando indietro, però, si capisce che non tutto è andato per il verso giusto. La realtà è che l’Inter è arrivata scarica alla finale con il Psg; l’avvicinamento alla partita di Monaco non è stato gestito bene. In campo si è vista una squadra svuotata, sia dal punto di vista fisico – e i dubbi sulla preparazione atletica filtravano da mesi – sia da quello mentale. È soprattutto quest’ultimo aspetto ad aver colpito. […] Che cosa è successo? Si può ipotizzare con relativa certezza che i giocatori siano arrivati alla gara della vita con la sensazione di un ciclo finito, di fine corsa. E questo ha aggiunto un pensiero in un momento in cui la testa andava lasciata più libera possibile.
Gli atleti sono “macchine” che lavorano sulla perfezione: guai a toccare un equilibrio. Le voci della trattativa tra Inzaghi e l’Al Hilal andavano avanti da un mese: il presidente del club arabo era a Milano alla vigilia di Inter-Barcellona, il 5 maggio. Per il gruppo erano soltanto voci. Ma dopo la conferenza stampa di lunedì 26 maggio, ad Appiano, quelle voci sono diventate realtà.
Per il gruppo erano solo voci. Ma dopo la conferenza stampa di lunedì 26 maggio, ad Appiano, quelle voci sono diventate realtà. «Ci sono richieste dall’Italia, dall’estero, dall’Arabia, ma in questo momento sarebbe folle pensare a quello», disse Inzaghi. Di fatto, confermando tutto. Perché l’offerta dall’Italia era un approccio tentato settimane prima dal direttore sportivo Giuntoli, che il 26 maggio però era già fuori dai giochi nella Juventus. L’offerta in piedi era dell’Al Hilal e quel giorno anche la squadra ne ha avuto la certezza.
Quell’uscita, con quei toni, stupì e infastidì non poco i dirigenti: sarebbe stata preferibile una bugia bianca, una smentita netta. Da quel momento si parlò più di Al Hilal che di Psg. Anche la conferenza della vigilia, nella pancia dell’Allianz, fu piena di riferimenti al possibile addio del tecnico. E la squadra non può non aver ascoltato, non può non aver aggiunto – consciamente o inconsciamente – un granello di sabbia nell’ingranaggio.“.