Il calcio è sempre più uno sport individuale, la camera di chiamata al Mondiale per club lo conferma

Il Guardian si sofferma sull'ingresso di un calciatore alla volta per sottolineare che il concetto di gioco di squadra è sempre più rarefatto, per ragioni di marketing

ATLANTA, GEORGIA - JUNE 19: Lionel Messi #10 of Inter Miami CF looks on inside the tunnel, while carrying the match pennant prior to the FIFA Club World Cup 2025 group A match between Internacional CF Miami and FC Porto at Mercedes-Benz Stadium on June 19, 2025 in Atlanta, Georgia. Kevin C. Cox/Getty Images/AFP Kevin C. Cox / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

Il calcio è diventato uno sport individuale, o rimane di squadra? Ciò che ha colpito ultimamente è l’entrata in campo singola di ogni calciatore prima delle partite del Mondiale per club.

Il Mondiale per club ha accentuato che il marketing del calcio ruota attorno ai singoli

Jonathan Wilson scrive sul Guardian:

Uno degli aspetti più strani del Mondiale per club è stato il modo in cui i giocatori vengono accolti in campo individualmente, come i nuotatori prima di una finale olimpica. Chi ne ha bisogno? Chi vuole questo? Perché il primo giocatore deve rimanere in attesa diversi minuti del 22esimo? Per oltre un secolo le due squadre hanno camminato fianco a fianco. Questo è sempre stato parte del rituale del calcio. Questa è la sfida: una squadra contro un’altra. Ma mentre la Fifa ha cercato disperatamente di aumentare le presenze allo stadio e stimolare l’interesse, la sua attenzione si è concentrata sempre più sul singolo e non sul collettivo. Questo è il motivo per cui c’è stato un lungo dibatto sulla partecipazione di Cristiano Ronaldo Mondiale per club ed è stata garantita la presenza dell’Inter Miami di Leo Messi. Il desiderio di vedere Messi è del tutto comprensibile ma l’Inter Miami è sesta in Mls.

La celebrazione del calcio individuale non è nuova, ma si sta intensificando. Quando nel 2016 Paul Pogba disse che sognava di vincere il Pallone d’Oro invece della Premier, venne definito scioccante; un giocatore che antepone i propri interessi personali alla gloria di squadra? Oggi, però, questo è diventato normale. Aumentare le chance di vincere il Pallone d’Oro è stato uno dei motivi per cui Neymar ha lasciato il Barcellona. Il marketing del calcio è quasi tutto incentrato sugli individui, e si è accentuato col Mondiale per club. Allo stesso tempo, nelle migliori squadre non c’è mai stata grandissima coesione. Un’eccezione è il Psg che per anni ha ingaggiato stelle del calcio, ma da poco c’è stato un cambio d’approccio, ingaggiando calciatori che avevano voglia di giocare insieme e da squadra: il risultato è stato la vittoria della Champions League. Che cos’è, ora, il successo nel calcio moderno? Il Manchester City negli ultimi dieci anni è stata una squadra di calcio migliore del Psg, eppure ora sembra sia fuffa. Il successo è vincere trofei o fare soldi? È vincere trofei, o commercializzare il singolo? L’ingresso solitario dei calciatori al Mondiale per club offusca il concetto che il calcio è un gioco di squadra.

Correlate