Conte: «Nell’anno in cui non ho allenato, ho studiato tanto per evolvermi»

Su Sky Sport al Federico Buffa Talks: «Per me l'anno di pausa è stato fondamentale. A Dimaro non avevamo gli acquisti nuovi, li abbiamo fatti l'ultima settimana di agosto».

Conte Napoli

Mg Milano 10/11/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Domani, venerdì 20 giugno, su Sky Sport andrà il secondo episodio di 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐁𝐮𝐟𝐟𝐚 𝐓𝐚𝐥𝐤𝐬 – 𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞, in cui il tecnico del Napoli si racconta. Conte ha parlato della stagione appena vissuta in azzurro, con la vittoria del quarto scudetto, e i cambiamenti tattici adottati.

Conte: «Il Napoli aveva delle criticità, nell’anno in cui non ho allenato ho studiato tanto per evolvermi»

Il giornalista di Sky fa riferimento alle tattiche ibride adottate dall’allenatore in questa stagione. E Conte ha specificato:

«Partiamo in ritiro a Dimaro con il 3-4-2-1, perché avevano preso 56 gol l’anno prima e avevano criticità a livello tattico e psicologico. Noi cerchiamo di partire in quella maniera perché non avevamo fatto acquisti, li abbiamo fatti l’ultima settimana di agosto, per fortuna che sono arrivati. E quindi vado su terreni che già conoscevo. Per me è stato fondamentale l’anno prima, perché dopo il Tottenham non ho più allenato; sono rimasto a casa e ho studiato tanto».

L’aneddoto del tecnico su Trapattoni

«La prima partita che mi ha fatto giocare contro il Monaco, noi non facevamo le coppe e facevamo quindi durante la settimana le partite internazionali. Eravamo 0-0 e mi capita una palla nella nostra metà-campo, faccio un passaggio dietro a Tacconi ma non vedo che lui era abbastanza basso; il calciatore del Monaco intercetta il pallone, salta Tacconi e perdiamo 1-0. Io distrutto moralmente perché era la prima partita e volevo spaccare il mondo; il giorno dopo la Gazzetta in prima pagina “Nel principato sbaglia il Conte”. Io venivo da una realtà totalmente diversa, trovarmi in prima pagina in maniera negativa, il coma totale proprio. Vivevo ancora in albergo e camminavo sotto i portici ma senza meta. A un certo punto, vedo una macchina che si ferma. Scende una persona: è il mister. Mi fa: “Antonio, ma non è che stai ancora pensando alla partita di ieri?”. Mi dà uno scappellotto e mi dice “Ma figurati, tu qua starai tantissimi anni! Pensa alla prossima!”».

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