Bayern Monaco-Auckland City è stata definita una farsa da gran parte della stampa

Il divario di valore delle rose, come sottolineato da Forbes, con l'Auckland City valutata solo 4,58 milioni di euro contro i 903,5 milioni di euro del Bayern, rende l'idea di una sfida impari ancor più evidente.

Thomas Muller Bayern Bayern Monaco

Monaco (Germania) 06/11/2019 - Champions League / Bayern Monaco-Olympiacos / foto Imago/Image Sport nella foto: Thomas Muller

Senza giri i parole: una “Farsa”. I media mondiali hanno reagito così alla clamorosa sconfitta per 10-0 dell’Auckland City contro il Bayern Monaco nella Coppa del Mondo per Club Fifa in corso negli Stati Uniti. Da un lato sono scesi in campo stipendi da capogiro e uno stile di vita dedicato interamente al calcio; dall’altro ragazzi che si sono messi in aspettativa pur di coltivare il loro sogno mondiale. Il Telegraph elenca i mestieri dei calciatori di Auckland: due carrellisti, un venditore di bibite gassate, agenti immobiliari e un responsabile di magazzino. Il New York Times aggiunge il dettaglio del portiere Conor Tracey, in aspettativa non retribuita dal suo lavoro presso un magazzino di forniture veterinarie. Possono questi atleti competere nel mondiale a 32 voluto da Infantino? evidentemente no.

News.com.au parla di “Farsa“: “i neozelandesi umiliati dal bagno di sangue che scuote il football“, chiedendosi “Qualcuno fermi questa dannata partita!”. Anche The Guardian ha sottolineato le statistiche schiaccianti, con il Bayern che ha effettuato 31 tiri contro uno solo dell’Auckland e ha avuto il 72% di possesso palla. La Bbc ha definito l’incontro “uno degli squilibri più grandi a cui probabilmente si assisterà mai nel calcio professionistico”, mentre Sky Sports UK ha evidenziato come il divario sia stato “più ampio di quanto molti si aspettassero”.

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Questi titoli e commenti riflettono la percezione generale che un risultato così sbilanciato non faccia altro che minare la credibilità di una competizione che, nelle intenzioni della Fifa, dovrebbe mostrare “la ricchezza del talento del calcio mondiale”. Il divario di valore delle rose, come sottolineato da Forbes, con l’Auckland City valutata solo 4,58 milioni di euro contro i 903,5 milioni di euro del Bayern, rende l’idea di una sfida impari ancor più evidente.

La sconfitta record solleva importanti interrogativi sul formato ampliato della Coppa del Mondo per Club. Se da un lato l’obiettivo della FIFA è quello di creare un torneo più inclusivo, dall’altro eventi come quello di Cincinnati rischiano di trasformarsi in umilianti esibizioni di forza piuttosto che in vere competizioni. Vincent Kompany, l’allenatore del Bayern, ha schierato una formazione quasi al completo, non mostrando alcuna “pietà” per gli avversari semi-professionisti, stabilendo così un nuovo record per il margine di vittoria nel torneo, superando il precedente 6-1 dell’Al Hilal.

Nonostante il risultato schiacciante, alcune voci, come quella di Bavarian Football Works, suggeriscono che l’Auckland City non debba “sentirsi in imbarazzo”, riconoscendo la loro “resistenza iniziale” e il fatto che non si siano “mai arresi”, mostrando il loro entusiasmo di essere parte dell’evento. Tuttavia, resta il dilemma: come può un torneo ambire a un’attrattiva globale e a un’equità sportiva quando le differenze tra i partecipanti sono così abissali? La “farsa della Fifa” potrebbe diventare un campanello d’allarme per ripensare la struttura e i criteri di selezione, garantendo che le future edizioni offrano sfide più equilibrate e autentiche, a beneficio sia delle squadre che degli spettatori.

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