Alla trasmissione di Bruno Vespa: «è stato un rapporto un po’ conflittuale. La chiamata di Gravina? Fu una sorpresa a tutti gli effetti»

Spalletti: «De Laurentiis? Avrei preferito un po’ più di umanità nei miei confronti. Non ci siamo più sentiti»
Luciano Spalletti una parola su De Laurentiis non se la risparmia mai. È andato da Bruno Vespa – nella trasmissione “Cinque minuti” – per promuovere il suo libro “Il paradiso esiste… ma quanta fatica’ scritto con Giancarlo Dotto. Ricordiamo che il capitolo dedicato a De Laurentiis si intitola “Il sultano e il contadino”.
Di De Laurentiis ha detto:
«Con De Laurentiis è stato un rapporto un po’ conflittuale, avrei preferito avesse avuto un po’ più di umanità nei miei confronti visto l’impegno che avevo messo. Niente mi scivola addosso, le vittorie come le sconfitte, io sono fedelissimo a quella che è la mia vita, sia lavorativa sia sentimentale. Non ci siamo più sentiti, ora magari ci sarà l’occasione. Napoli? Nessuna città sa essere così felice e malinconica. Averne visto la felicità è una cosa che mi porterò dietro per sempre».
Parla della qualificazione ai Mondiali a 48 squadre. Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia le avversarie degli azzurri.
«Andiamo con tutta la fiducia possibile. Abbiamo davanti un ostacolo come la Norvegia che è attrezzata per rendere difficile la vita a qualsiasi storia calcistica. La squadra c’è? Secondo me la squadra c’è, abbiamo fatto dei notevoli passi in avanti, sicuramente ho individuato e ricevuto risposte importanti da parte di questi ragazzi che rimarranno grosso modo gli stessi, anche se dobbiamo essere attenti ad aprire a quelli che busseranno alle porte».
Spalletti e la chiamata di Gravina, lui la definisce inaspettata
Spalletti, racconta la chiamata di Gravina e la nomina a ct:
«Non me lo aspettavo, fu una sorpresa a tutti gli effetti» e del ricordo di Italia-Germania del 1970: «Pensai di andare a festeggiare con tutti gli amici e chiesi alla mamma di fare una bandiera con i brandelli di tessuti che aveva in casa con la vecchia Singer. La mamma fu bravissima ad accontentarmi in pochi minuti».
E poi la pace con Francesco Totti:
«Mi piaceva pensare che il mio destino fosse affidato alla qualità e ai piedi magici di questo campione – dice il ct – per me averlo riabbracciato, anche se poi due precisazioni le ho dovute fare, ma ormai non si tornerà indietro, resteremo superamici. Io ho fatto sempre tutto in funzione della Roma mai di personale».
L’ultima vittoria mondiale è del 2006, siamo forti?, chiede Vespa:
«Stiamo per diventare forti e lo dobbiamo fare velocemente», risponde Spalletti.