A Roma: «Il momento più duro della sospensione è stato all’inizio. Non potevo nemmeno andare allo stadio per una partita di calcio»

Dopo la lunga squalifica Jannik Sinner torna in campo e lo farà a Roma in occasione degli Internazionali d’Italia. Il numero uno al mondo, nella giornata odierna, ha parlato della sua squalifica e di come intende approcciare il suo rientro e la competizione che dovrà disputare nel corso della propria conferenza stampa.
Sinner «La squalifica è stata dura, qualcuno mi è stato vicino e qualcuno no»
Il tennista ventitreenne ha aperto l’intervista ricordando il suo periodo lontano dai campi a causa della squalifica che ha dovuto scontare:
«C’è chi mi ha scritto subito dopo la squalifica, chi si è fatto sentire e altri da cui mi aspettavo qualcosa che invece non si sono fatti sentire. Non faccio nomi, tutti ovviamente vogliono vincere e il tennis è uno sport individuale. Nessuno si è fatto sentire in particolare, tutto andrà bene e col tempo passa tutto. Il momento più duro della sospensione è stato all’inizio. Non potevo assistere a nessun evento sportivo. Non potevo andare allo stadio per vedere una partita di calcio o seguire una corsa ciclistica dei miei amici. Ma sono stato felice di trascorrere del tempo con la mia famiglia».
Le ambizioni di Jannik per il torneo di Roma e la sua gestione fuori dal Tennis
«Voglio vedere a che livello sono, non sono qui per battere chiunque. L’obiettivo sarà Parigi. Ogni partita sarà difficile, intanto voglio passare il primo turno. Ho in testa che avrà un avversario al giorno, fisicamente sono riposato e mentalmente ci sono. Vediamo come partiamo. Devo dire che ho basse aspettative in questo torneo. Sono stato fermo così a lungo e non ho alcun feedback di come giocherò».
In conclusione, Sinner ha raccontato la sua gestione lontano dai campi, dichiarando di aver avuto dalla sua parte il sostegno e la vicinanza di amici e familiare:
«Non abbiamo avuto fretta nei primi giorni, sono contento di come stanno andando gli allenamenti. Non è cambiato nulla rispetto al 2024, mi sento solo più libero di questa faccenda. Fuori dal campo è importante avere persone intorno a sè, ho vissuto tanti giorni con amici e famiglia e sono stato bene. È andato tutto abbastanza bene. La gestione non era facile, sono rimasto lo stesso. ono successe fuori dal campo anche cose non semplici. Anche non giocando a tennis sono una persona importante, c’è tanta attenzione intorno a me. Basta una foto per creare confusione dalla realtà. Sono contento di come abbiamo gestito la situazione. All’inizio ero confuso, poi sono andato a casa dalla mia famiglia. La mia routine è stata stravolta, ho capito cosa per me era importante. Sono le persone fuori dal campo a darmi la felicità. Vediamo ora come va questo torneo».