È il fenomeno di cui nessuno parla. È il protagonista ombra, la certezza su cui poggia tutta la fortezza issata da Conte

Rrahmani: andiamo a prenderci le sue maglie, stendiamole per le strade, riconosciamogli quanto merita
Il prodigio contiamo sarebbe andare a prendersi il quarto scudetto con la migliore difesa d’Europa. Più anima che piedi; più letture che racconti. Chissà perché però nessuno riconosce i meriti a chi questo granito lo ha estrapolato e lo lavora ogni giornata, da trentacinque. Amir Rrhamani è il fenomeno di cui nessuno parla. Ha visto fermarsi a turno i suoi compagni di reparto, ha visto alternarsi esperimenti alla sua sinistra. Quella maglia nunero tredici sudata e stropicciata fino allo stremo.
Nella storia tricolore azzurra, si è sempre lasciati trascinare da bomber inarrestabili (Osimhen 2023) o da geni assoluti (Maradona e Careca 1987-1990).
Rrahmani a Lecce ha tradotto in prosa la narrativa dell’idea di Conte
Oggi il racconto ha altre immagini, stampa polaroid sul lungomare con Amir in primo piano, il totem di una linea che cambia spesso numero ma che tiene ferma e sicura come solo un leader può fare.
Amir a Lecce ha tradotto in prosa la narrativa dell’idea di Antonio Conte e in versi la poesia dei tifosi azzurri, quella che declamano increduli aggiungendo terzine ad ogni passo verso il tricolore.
Amir Rrhamani è il protagonista ombra, la certezza su cui poggia tutta la fortezza issata da Conte in questa stagione. Andiamo a prenderci le sue maglie, stendiamole per le strade, riconosciamogli quanto merita.
Lo stiamo vincendo con la migliore difesa d’Europa e la migliore difesa d’Europa è guidata e protetta da Amir Rrhamani, l’eroe ombra di una squadra, di una città, di una tifoseria che gli deve un coro a partita.
Amir, indossa la maglia numero tredici e se sommiamo i numeri avremo il risultato esatto.
Rrahmani: «Giocheremo dieci finali, non bisogna sottovalutare nessuno. Guardate l’Inter col Monza…»