Alla Gazzetta: «Mi fido molto dell’istinto, ma non c’è dubbio che a volte vorrei essere più libero mentalmente. Sinner lo vedo sorridente, è il segnale più bello».

Matteo Berrettini si prepara domani ad affrontare il suo primo match agli Internazionali di Roma 2025.
La sua intervista alla Gazzetta dello Sport.
Berrettini: «Ora conosco meglio il mio corpo, ma a Madrid ho rivisto i fantasmi»
Come sta?
«Sto bene, se dovessi dare una percentuale direi che sono all’85% e ho ancora due giorni per lavorare. Mi sto allenando con l’intensità giusta, ed è la cosa importante».
Le passate esperienze quanto l’hanno aiutata a superare anche questo intoppo?
«Sicuramente conosco meglio il mio corpo, ho la sensibilità per capire quando è meglio fermarsi, come è accaduto a Madrid: prima non succedeva sempre. Ma non nego che ho rivisto i fantasmi, e ogni tanto avverto stanchezza nel dover sempre essere forte di fronte alle avversità. Io mi fido molto dell’istinto, ma non c’è dubbio che a volte vorrei essere più libero di testa, più leggero. Ci sto lavorando».
Come s’aspetta il ritorno in campo a Roma dopo 4 anni?
«Un bel sole e un grande boato. Voglio godermi l’atmosfera che negli anni scorsi mi è stata negata. E spero in un tifo speciale».
Giocherà anche il doppio con Jacopo?
«Sì, non è mai stato in questione. Semplicemente, mio fratello ha chiesto di poter disputare il Challenger di Francavilla questa settimana e gli è stato accordato, magari questo ha creato un po’ di confusione».
Cosa si aspetta dal suo amico Sinner?
«Lo vedo molto sorridente. Credo sia il segnale più bello».