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Conte si è finalmente convertito al 4-4-2 (Fedele)

Raspadori, il vero protagonista dell’incontro, ha fatto girare la testa a Comuzzo. Lukaku goleador e regista. “Il calcio è di tutti ma non per tutti”

Conte si è finalmente convertito al 4-4-2 (Fedele)
Ni Napoli 09/03/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Amir Rrahmani-Moise Kean

Conte si è finalmente convertito al 4-4-2 (Fedele).

Enrico Fedele commenta Napoli-Fiorentina 2-1 per il quotidiano Il Roma. Ne riportiamo qualche estratto. Fedele si sofferma soprattutto sull’adozione del 4-4-2 come schema di gioco.

Si doveva vincere e si è vinto per continuare a credere nello scudetto perché, come vado ripetendo, io ci credo. E ne abbiamo avuta la prova nel giorno in cui Antonio Conte si è finalmente reso conto che il modulo vincente è quel 4-4-2 che vado predicando da tempo. La difesa a quattro mette, infatti, la squadra in condizione di giostrare sull’asse destra con Di Lorenzo-Politano che è la coppia migliore di tutta la serie A. Una spina nei fianchi della difesa viola con cross a ripetizione in area dove Raspadori, il vero protagonista dell’incontro, ha fatto girare la testa a Comuzzo, cioè a quello che a gennaio doveva essere il superpagato difensore che doveva rafforzare il pacchetto arretrato azzurro, e Lukaku ha smistato palloni a destra e a manca oltre a realizzare il gol che ha sbloccato l’incontro. Ma va sottolineata la prestazione del centrocampo dove Gilmour ha ricoperto il ruolo di mediano metodista organizzando il gioco a centrocampo e pulendo i palloni.

Concludo con una mia massima: il calcio è di tutti ma non per tutti. A buon intenditor poche parole.

Conte: «Nella grande emergenza stiamo ancora là, questo è un dato di fatto»

L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Dazn al termine della sfida di questo pomeriggio contro la Fiorentina 

«Ho visto una squadra che ha meritato la vittoria, potevamo ottimizzare un po’ di più tutto quello che è stato creato e gestire con meno ansia la parte finale. Noi  nelle ultime cinque partite abbiamo lasciato tanti punti intorno al 90esimo. Oggi tenere la partita in bilico sul 2-1 ti  porta un po’ di ansia. Detto questo penso che i ragazzi abbiamo interpretato la partita molto bene, abbiano creato tanto e forse dobbiamo essere più cattivi a livello organizzativi»

Ha stuzzicato i suoi attaccanti

«Non ho detto nulla di particolare, ognuno di noi ha una propria storia e un proprio curriculum. Quando parlo dico la verità. Anche oggi ripeto che per quello che abbiamo creato dovevamo fare molti più gol, quindi dobbiamo cercare di migliorare ancora di più. Si costruiscono sopratutto le squadre che vogliono vincere, si costruiscono secondo determinati principi e non devi tralasciare nulla. Siccome penso di capirne qualcosa sulla costruzione di squadre vincenti mi permetto di dire delle cose quando mi viene chiesto».

Lukaku

«Le prestazioni di Romelu stanno crescendo. È un giocatore che ha bisogno di fiducia e noi gliene diamo tanta. Lui è un giocatore che deve essere dominante perché se è dominante lui abbiamo più probabilità di vittoria. Adesso è in un buon momento di forma, mancano 10 partite e abbiamo bisogno di lui e di tutti. Ora mancano 10 partite che saranno 10 finali in cui io dovrò fare delle scelte, senza guardare in faccia nessuno. Nessuno può pensare per diritti precedenti di avere il posto. Chi sta meglio, gioca; il sistema migliore viene utilizzato, chi deve recuperare dagli infortuni mi deve dimostrare che sta bene e cercheremo di fare le cose nel migliore dei modi. Sta di fatto che nella grande emergenza stiamo ancora là, questo è un dato di fatto».

Nel primo scudetto alla Juve era secondo e disse ai suoi ragazzi che se il Milan voleva lo scudetto doveva sputare sangue, è a questo punto col suo Napoli?

«Mancavano meno partite e vedevo chiaramente dei cedimenti in quel Milan stellare. Davanti a noi c’è una squadra che ha tutto ed è stata costruita negli anni per essere una squadra vincente, ma noi non dobbiamo guardare gli altri ma a noi stessi. Ci sarà chi vincerà il campionato, chi raggiungerà la zona Champions, chi altro. In 10 partite c’è una campionato da giocare, giacché ci siamo e siamo lì, dobbiamo avere l’ambizione di pensare in grande sapendo che sarà difficilissimo».

 

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