E’ uscito di prigione in libertà vigilata 13 mesi fa. Al Telegraph il detective che gli è rimasto vicino: “Convive ogni giorno con quello che ha fatto”

Oscar Pistorius è uscito di prigione 13 mesi fa. Tredici anni dopo aver ucciso Reeva Steenkamp, la sua fidanzata. Il Telegraph racconta la “nuova vita” di uno dei personaggi più controversi dello sport mondiale. “Al momento sta lavorando duramente a livello fisico: corre, è in palestra e cerca di rimettersi in forma”, spiega Mark Williams-Thomas, un detective diventato conduttore radiofonico che resta in contatto regolare con Pistorius. “L’esercizio è sempre stato molto importante per Oscar. Sa quanto sia importante mantenersi in forma e in salute. Quando è uscito di prigione, era l’ombra di se stesso. Nei primi giorni, gli parlavo ed era profondamente esausto, mentalmente e fisicamente. Ora sta molto meglio”.
Il Telegraph scrive che si dedica al volontariato spazzando i pavimenti in una chiesa vicina, “ma una grande quantità di tempo la spende dietro le mura della lussuosa casa a Wakkerstroom, di proprietà dello zio Albert Pistorius, un imprenditore di successo che sostiene Donald Trump. Ha una nuova fidanzata, incredibilmente simile a Steenkamp. Si chiama Rita Greyling, ed è una ricca consulente aziendale. La relazione è stata accolta con sgomento dalla famiglia Steenkamp. La sorella maggiore Simone Cowburn avrebbe commentato “è pazza?”, quando ha saputo.
“Vivrà per sempre con quello che gli è successo, e non si è mai tirato indietro da questo”, dice Williams-Thomas. “Ha sempre accettato la responsabilità di quello che ha fatto. Ha tolto la vita a qualcuno, e vivrà con questo per tutta la vita. Rimane a casa di suo zio e sta cercando di lavorare e provvedere alla società. Ho avuto modo di conoscere Oscar, la sua famiglia e i suoi amici, ed è gentile e genuino. Non è quell’uomo pericoloso e arrogante che molti dipingono.”
“Ci sono state delle inondazioni in una delle prigioni in cui si trovava. Dovevi guardarti le spalle tutto il tempo e fare attenzione alle altre persone. C’era un sistema gerarchico all’interno delle prigioni. Ha concluso la sua condanna in una prigione che era più mite della sua prigione originale. Quella originale era davvero terribile. Ma nessuna prigione sudafricana è facile”
Nel 2016, tra periodi in carcere e arresti domiciliari in attesa di una nuova sentenza, Pistorius accettò di concedere a Williams-Thomas la sua unica intervista televisiva: “Ho tolto la vita a Reeva e devo conviverci. Sento l’odore del sangue. Ne sento il calore sulle mani. E sapere che è colpa tua…”.