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Djokovic: «Tornare in Australia è come rivivere un trauma, mi lasceranno passare stavolta?»

A Eurosport Nole ricorda il fermo del 2022, commisuratogli per non essersi vaccinato contro il Covid: «Non porto rancore, perché l’anno dopo ho subito vinto il torneo»

Djokovic: «Tornare in Australia è come rivivere un trauma, mi lasceranno passare stavolta?»
Serbia's Novak Djokovic reacts to beating Spain's Carlos Alcaraz in their men's singles final tennis match on Court Philippe-Chatrier at the Roland-Garros Stadium during the Paris 2024 Olympic Games, in Paris on August 4, 2024. CARL DE SOUZA / AFP

Tre anni dopo l’espulsione dall’Australia per la mancata vaccinazione contro il Covid-19, Novak Djokovic ha confessato di provare ancora una certa ansia quando torna a Melbourne. Le sue dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano australiano Herald Sun. Nel gennaio 2022, Djokovic si era recato in Australia per partecipare agli Australian Open, nonostante non fosse vaccinato contro il Covid-19. Le autorità australiane avevano deciso di negargli l’ingresso per motivi di “salute pubblica e ordine pubblico”. Il tennista serbo, che aveva dichiarato di aver contratto il virus in precedenza e di essere quindi immunizzato, aveva presentato ricorso contro questa decisione. Nel frattempo, era stato detenuto per diversi giorni in un hotel per immigrati, in attesa del verdetto del tribunale. Alla fine, il visto di Djokovic era stato revocato e il campione era stato costretto a lasciare il Paese. Nole ne ha parlato in un’intervista a Eurosport.

Djokovic: «Le ultime due volte in Australia sono state come rivivere un trauma»

Il quotidiano spagnolo Marca riporta le dichiarazioni recenti del serbo:

“Djokovic, 37 anni e tornato l’anno successivo e vinto l’Australian Open , è tornato sul suolo australiano dove ha raccontato come si sente ogni volta che arriva nel paese. «Le ultime due volte che sono atterrato in Australia, durante il controllo passaporti e l’immigrazione, ho rivissuto un po’ il trauma di tre anni fa» riconosce.

«E qualche traccia rimane ancora lì mentre passo al controllo passaporti, giusto per controllare se qualcuno dell’area immigrazione si sta avvicinando. Chi mi controlla il passaporto mi fermerà di nuovo o mi lascerà andare? Devo ammettere che non ho quella sensazione» confessa.

Ma, nonostante tutto, Nole preferisce ricordare il lato positivo. «Non porto rancore. L’anno successivo sono arrivato subito e ho vinto. I miei genitori e tutta la squadra erano lì ed è stata davvero una delle vittorie più emozionanti che abbia mai avuto , considerando tutto quello che era successo quell’anno» spiega il vincitore di 24 tornei del Grande Slam, 10 dei quali in terra australiana“.

Djokovic si prepara ora per gli Australian Open di quest’anno, inseguendo il centesimo titolo della sua carriera dopo aver mancato un’occasione al Brisbane Open pochi giorni fa. Melbourne rappresenta ancora un luogo emblematico per il tennista serbo, non solo per i suoi dieci titoli vinti sul suolo australiano, ma anche per le ombre del passato che riaffiorano a ogni visita.

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