Rooney, Ronaldo e Rio Ferdinand erano fortissimi, organizzavano le squadre per Socom, un videogame di guerra. Un elemento oggi sottovalutato

Chi l’avrebbe mai detto che i trionfi del Manchester United di Sir Alex Ferguson dipendessero anche dai videogiochi? Ebbene, i calciatori di successo dei Reds erano dei veri e propri patiti di Socom, un videogames di guerra che ha avuto successo all’inizio degli anni Duemila.
Il Manchester United di Ferguson era patito per i videogiochi
The Athletic racconta:
Il Manchester United degli anni 2000 aveva giocatori di livello mondiale, come Wayne Rooney, Cristiano Ronaldo e Rio Ferdinand, che erano allenati da Sir Alex Ferguson, probabilmente il più grande manager nella storia del calcio inglese. Ma c’è una cosa che i giocatori dello United insistono fosse un ingrediente segreto sottovalutato: i videogiochi. L’ex portiere dei Reds Foster nel suo podcast ha dichiarato: «Abbiamo sempre giocato con la Psp (PlayStation portatile) a Socom, una specie di Call of Duty; ci giocavamo per ore. Abbiamo vinto tanto in carriera e la nostra cultura era legata a quel gioco; eravamo tutti insieme, litigavamo, alcuni arrabbiati lanciavano la Psp… era incredibile».
«C’erano otto giocatori in due squadre e alcuni dovevano aspettare il loro turno per giocare. Alcuni dovevano aspettare il proprio turno per entrare a far parte delle squadre. Spesso Ferdinand, Rooney e Ronaldo si riunivano prima della partita, assegnando un ruolo a ciascun giocatore. A volte giocavamo contro il Chelsea: molte loro Psp si sono rotte per la frustrazione» ha raccontato l’ex United Wes Brown.
Al momento, ricorda The Athletic, Ea Fc (ex Fifa) è il videogioco di cui fanno più uso i calciatori:
Trent Alexander-Arnold è un appassionato di videogiochi. Quest’estate, Lamine Yamal e Nico Williams, hanno creato una squadra di Pro Clubs per passare il tempo durante Euro 2024. Per i giocatori di calcio, i videogiochi sono un compagno ideale per il loro stile di vita ad alta pressione. L’ex calciatore Reichert ha creato il sistema Poga, una valigetta con una console e un monitor all’interno che consentono ai calciatori di portarsi sempre dietro i videogiochi; Raheem Sterling è stato tra i primi giocatori di alto profilo a promuovere l’iniziativa, mostrando lui e un suo amico che giocavano a Fifa in treno nel 2018. Da allora, il sistema è decollato all’interno del calcio d’élite. Se ha davvero contribuito alla cultura vincente sviluppata con Ferguson allo United, vuol dire che forse gli allenatori oggi stanno perdendo un’opportunità: consentire ai loro calciatori di giocare ai videogiochi potrebbe essere una formula sottovalutata per il successo.
E a proposito di ciò, come sappiamo, il ct dell’Italia Luciano Spalletti non ha mai avuto belle parole nei confronti dei videogames:
Spalletti non ha nominato alcun giocatore, ma ha lasciato intendere che Gianluca Scamacca fosse uno dei fanatici della PlayStation.