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Luigi De Laurentiis e il Bari: «Lo sceicco del Kuwait ha il mio numero, se vuole può chiamarmi»

In conferenza: «Non ho lavorato sette anni per lasciare il Bari al primo che capita. Venderò solo a chi mi darà garanzie di poter portare il Bari in alto»

Luigi De Laurentiis e il Bari: «Lo sceicco del Kuwait ha il mio numero, se vuole può chiamarmi»
As Roma 25/07/2018 - presentazione calendari serie C 2019-2020 / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Luigi De Laurentiis

Luigi De Laurentiis è intervenuto a tutto spiano in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione del Bari e sul rapporto con il Napoli di suo padre Aurelio. In Puglia la dirigenza del club non è molto apprezzata, specialmente per l’annosa questione della squadra-cuscinetto, com’è considerata da molti il Bari rispetto al Napoli. I De Laurentiis però hanno sempre messo i puntini sulle i sulla questione, facendo ben intendere che si tratti di due situazioni economiche e gestionali ben separate e distinte.

Luigi De Laurentiis: «Non getterò sette anni di lavoro»

Di seguito un estratto dell’intervento in conferenza:

«Con lo sceicco Al-Sabah non c’è stato nulla di concreto, si è creata soltanto una soap opera e sono venute fuori delle speculazioni. All’esterno dello stadio non c’è il cartello vendesi, ma siamo disponibili ad incontrare persone potenzialmente interessate. Il documento che ci ha inviato non era concreto e non l’abbiamo ritenuto interessante per sederci al tavolo delle trattative. Lo sceicco ha il mio numero e io ho il suo qualora fossi interessato a investire in Kuwait, ma da quando ce li siamo scambiati non ho ricevuto neanche un messaggio e davanti a un documento poco concreto è inutile andare avanti.

Non ho lavorato qui 7 anni per lasciare la società al primo che capita. Non c’è bisogno di mettere il cartello vendesi perché ci sediamo a parlare con chiunque, ma quando venderò il club lo farò alla migliore offerta possibile e a chi sarà in grado di portare più in alto possibile il Bari.»

Sul rapporto col Napoli:

«Paragonare le due piazze è impossibile. Il Napoli ha vinto lo Scudetto dopo venti anni di duro lavoro e investimenti costruiti nel tempo giocando in un campionato che ha introiti completamente diversi dalla Serie B. Oggi il Bari investe in maniera importante perdendo milioni ogni anno in un campionato che è completamente falsato e vede squadre che hanno investito tre volte in più rispetto a noi e ci sono dietro.

I bilanci sono pubblici, anche quest’anno avremo 24 milioni di costi e saremo in perdita, ma stiamo facendo il massimo. Anche il Napoli dimostra che è possibile stare in Champions con monte ingaggi minori rispetto alle altre squadre. Se cambiasse la norma sulle multiproprietà per noi cambierebbe tanto, in questi anni si sono allargate a livello mondiale, basti pensare che i proprietari della Roma hanno comprato anche l’Everton e i due club un giorno potrebbero sfidarsi fra loro.»

Su Caprile e Cheddira, cessioni discusse:

«Le plusvalenze che abbiamo ottenuto con le loro cessioni ci hanno permesso di pagare e sopravvivere, poi ho sentito un sacco di cazzate lo scorso anno. Che quei soldi erano stati spesi per prendere giocatori venduto dopo una settimana. Mi auguro che il rapporto con la piazza possa cambiare con i risultati sportivi, sono contento di essere riuscito a ricostruire un bel gruppo di persone che sanno lavorare bene.»

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