«Allegri, ora più di Tudor e Terzic, resta un’alternativa plausibile, anche se non è dato sapere a chi spetterebbe l’ultima parola sul cambio di allenatore»
Dopo la sconfitta contro il Napoli, sono ripartiti i processi a Paulo Fonseca e a tutto lo staff tecnico. Non soltanto per l’esclusione di Leao (non era la prima volta) e per le carenze difensive, ma anche e soprattutto per le solite questioni di leadership che al portoghese sembrano mancare all’interno dello spogliatoio. A Roma ricordano ancora i suoi litigi con Florenzi e Dzeko (allora i più influenti ndr), a Napoli si vocifera che ricordi un po’ il piglio che ha avuto Garcia con gli scudettati dell’anno scorso. La realtà oggettiva parla di un Milan all’ottavo posto con troppi gol subiti rispetto alle annate di Pioli, in cui pure c’era uno scontento (specie negli ultimi tempi, incomprensibile aggiungiamo noi) ma i risultati erano ben diversi.
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Fonseca di nuovo sulla graticola
Scrive così Repubblica a riguardo:
«Fonseca pare il Candido di Voltaire, per l’ottimismo ostentato a dispetto della classifica e della statistica (12 partite giocate, Champions inclusa, e 5 sconfitte, con 16 gol subiti in totale), per l’insistenza su scelte al limite dell’autolesionismo (l’ostracismo a Leao, ancora riserva malgrado la decimazione dei titolari), e per una sincerità inusuale, che finisce con lo smascherare i problemi di spogliatoio: dalla confessione che i rigori sbagliati da Theo e Abraham a Firenze avrebbe dovuto tirarli Pulisic alla fresca ammissione che sta continuando il braccio di ferro con Leao.»
E quindi, secondo il quotidiano, c’è già spazio per un eventuale discorso sul sostituto:
«Se ci sia a lungo posto per il tecnico, artefice di un gioco a sprazzi apprezzabile e penalizzato dalle topiche di alcuni acquisti (col Napoli è franato il trio Emerson Royal-Pavlovic-Terracciano), è materia da calciomercato: Allegri, ora più di Tudor e Terzic, resta un’alternativa plausibile, anche se non è dato sapere a chi spetterebbe l’ultima parola sul cambio di allenatore, tra il lontano azionista di maggioranza Cardinale, Ibrahimovic presente a intermittenza, l’ad Furlani e il poco appariscente dt Moncada.»