Così ha battuto Sinner ieri durante i quarti di finale a Wimbledon. Soprattutto al quinto set il suo fuoco inizia a funzionare meravigliosamente. L’esatto contrario di Sinner
Ieri, ai quarti di Wimbledon, “Medvedev ha perso un set che avrebbe dovuto vincere, ha vinto un set che avrebbe potuto perdere“. Contro Sinner il russo ha sofferto parecchio. Diversi gli errori, da entrambi i lati del campo. Però ha vinto Medvedev.
“Tra l’irrequieto russo, molto concentrato sul suo compito e l’italiano zen, l’esito avrebbe potuto essere diverso”. Ma il russo è capace di tutto e Medvedev ha saputo contenere questa volta i cali di tensione che spesso accompagnano questo acrobata della gestione mentale“.
Medvedev è capace di tutto
È l’Equipe a scrivere del lungo ed estenuante incontro. Sinner al terzo set ha anche chiamato il time out medico. “Il russo dai fianchi barocchi teneva e rispondeva al ritmo infernale del nemico per generare potenza. Medvedev, che sappiamo essere duro in difesa, ha annientato uno dei punti di forza di Sinner. L’italiano ha sbagliato troppo spesso sul diritto (22 errori non forzati)“.
E ancora:
“Meno cinico dell’anno scorso, il pupillo di Gilles Cervara riesce sempre a rimettersi in piedi, soprattutto contro un numero 1 del mondo dello. Soprattutto quando arriva al quinto set in cui la sua abilità , il fuoco che ha dentro inizia a funzionare meravigliosamente. L’esatto contrario di Sinner che ha perso cinque match su sei, compresa la penultima, recentissima, nelle semifinali del Roland-Garros“.
Sinner e il tabù del quinto set: ne ha persi cinque degli ultimi sei
Sinner e il tabù del quinto set: ne ha persi cinque degli ultimi sei. Lo scrive la Gazzetta dello Sport nell’articolo di cronaca e analisi della sconfitta ieri in cinque set ai quarti di finale di Wimbledon contro Medvedev (che Sinner aveva battuto in Austrlia in finale proprio in cinque set, in rimonta). Scrive la Gazza:
Jannik è abbattuto. L’ennesimo quinto set perso da un top 10 a livello Slam, dopo quello contro Alcaraz a Parigi, fa male.
«Per il momento è dura da ingoiare – spiega dopo aver sbollito un po’ dopo il match –. Era dalla notte che non mi sentivo tanto bene, purtroppo. Non so se sia qualcosa che ho mangiato, comunque non ho dormito bene e sono entrato in campo cercando comunque di dare quello che avevo». Nulla di grave, dunque, probabilmente una congestione: «Sono uscito perché mi girava la testa e il medico ha preferito che mi prendessi qualche minuto per riprendermi. Di certo non volevo mollare, perché l’anno scorso mi ero ritirato già troppe volte e non mi piace».