In conferenza: «Me lo hanno detto in faccia, mi hanno parlato in modo violento. Quello che ho vissuto non lo augurerei a nessuno»

Mbappé in conferenza stampa prima dell’amichevole della Francia contro il Lussemburgo. Ovviamente la curiosità è tutta per il suo trasferimento dal Psg al Real Madrid. Il francese evita di parlare del Real ma non si risparmia sul trattamento subito nell’ultimo periodo a Parigi.
Mbappé: «Quello che ho vissuto non lo augurerei a nessuno»
La prima domanda sul Real:
«Poco prima di iniziare questa conferenza stampa volevo solo esprimermi. Tutti hanno avuto l’informazione, ecco, è ufficiale, sarò un giocatore del Real Madrid per almeno le prossime cinque stagioni. È un enorme piacere, un sogno. È una grande emozione. Sono molto felice, liberato, sollevato ed estremamente orgoglioso di andare in questo grande club, il migliore al mondo. Arrivo con molta umiltà e gratitudine. Grazie alle persone che mi hanno inviato messaggi e a coloro che hanno contribuito a questa operazione».
Dopo questa dichiarazione, Kylian preferisce non rispondere più sul Real:
«È un grande giorno per me. Ma dobbiamo tornare ad altre cose, più razionali. Ho delle responsabilità come capitano della Francia e questo sposta l’attenzione sulla nazionale. So che non è giusto nei confronti dei giornalisti, non è giusto nei vostri confronti, ma risponderò solo alle domande sulla nazionale. Voglio proteggere la mia nazionale perché ci aspetta una grande estate ed è passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo vinto».
Domani c’è l’amichevole conto il Lussemburgo:
«Abbiamo sempre fiducia e rispetteremo l’avversario. Vogliamo vincere e avere dei punti di riferimento nel gioco e nella squadra per farci trovare pronti contro l’Austria il 17 giugno».
Mbappé sul suo sollievo dopo la fine della stagione
«È un grande sollievo, sono molto felice, penso che sia facile vederlo in faccia. Ho giocato molto meno a fine stagione e tutti sanno il perché. È così, devi adattarti quando sei un giocatore di alto livello. Questa non è una scusa per me, per questo Europeo, sto cercando di tornare nella migliore forma possibile e voglio aiutare la squadra francese e provare a tornare a casa con la coppa. Penso che un uomo felice abbia più probabilità di giocare bene rispetto a uno infelice. Non ci sono scuse per le mie prestazioni passate e per quelle che vivrò. Sono molto felice ma questo non impedirà di vincere una partita. Dobbiamo tutti farlo, mi preparo e sono il primo ad affrontare queste partite con calma ed entusiasmo».
Per Mbappé l’Europeo è un torneo decisamente complicato:
«Secondo me è una competizione più complicata di un Mondiale. È molto, molto difficile dalla fase a gironi in poi. È una competizione che non vinciamo da 24 anni ed è enorme, ma non mettiamo ulteriore pressione. Continuiamo a prepararci per la fase a gironi».
Sui risultati della sua stagione, “la migliore della sua carriera”:
«Penso di aver iniziato questa stagione con un’ambizione diversa, con richieste diverse perché ho sempre pensato che non avrei giocato. Non appena ho giocato, è stata già una stagione di successo. Anche se ho avuto stagioni migliori, è stato la più difficile da giocare e sono orgoglioso di averla giocata. Tecnicamente forse è un po’ meno buona dei miei standard ma quando vedo tutto quello che ho sono felice e penso che sia la migliore stagione della mia carriera».
Le differenze tra Luis Enrique e Deschamps
«Luis Enrique e Deschamps, due filosofie diverse, due modi diversi che arricchiscono la mia conoscenza. Luis Enrique vuole il possesso palla, con lui devi sapere quando devi fare un certo passaggio. Didier Deschamps è più rigoroso tatticamente, ma lascia libertà offensiva. Due tattiche diversi, diversi adattamenti e questo ti permette di imparare ogni giorno. Mi sono trovato molto bene anche con mister Enrique, la sua priorità è avere la palla e se ce l’hai è il modo migliore per difenderla e hai meno cose da fare quando non hai la palla».
La voglia di fare bene con la Francia:
«Ho sempre desiderato brillare in azzurro. Non sono un nuovo capitano, ho sempre voluto fare il massimo nella nazionale. Continuerà così, la voglia è sempre al massimo, do tutto nella selezione. Ho sempre avuto l’ambizione di dare tutto e provare a lasciare un segno nella storia del calcio francese».
Il mancato trofeo nel 2021:
«Nel 2018 non ho imparato perché ho vinto tutto e non si impara vincendo. Ho preso uno schiaffo a Euro 2021. Ma Euro 2021 è la competizione dove ho imparato di più, è la mia grande macchia nera in nazionale. Anche dal Mondiale 2022 si impara, ma l’abbiamo perso ai rigori. Ho questo stato d’animo vendicativo. Il giocatore che sarò agli Europei ha ancora tutto da dimostrare. È emozionante ed è una sfida individuale e collettiva».
Mbappé sulla paura di non giocare questa stagione al Psg:
«Mi hanno fatto capire che non avrei giocato con il Paris, me lo hanno detto in faccia, mi hanno parlato in maniera violenta. Luis Enrique e Luis Campos mi hanno salvato, non avrei più messo piede in campo senza di loro, ecco perché ho sempre avuto questo riconoscimento per l’allenatore e il direttore sportivo, penso di essere la persona più adatta ad analizzare le mie prestazioni, quindi è sicuro che sia inferiore ai miei standard. Solo il fatto di giocare è stata una grande fonte di ispirazione. orgoglio Ma è certo che l’anno prossimo non mi accontenterò di un anno così».
Mbappé ammette che la gente lo ha reso “infelice” al Psg:
«Al Psg non ero scontento, sarebbe un peccato e di fronte alle persone che mi difendevano. Ero sempre felice. Ma le cose mi rendevano scontento. Ma un giocatore come me non poteva farlo. Ho cercato di essere il più positivo possibile. L’allenatore, i giocatori e i dipendenti del club mi hanno supportato. Sarebbe un po’ bastardo venire a sputare nel piatto dove ho mangiato e dire che ero infelice, che la gente mi rendeva infelice».
Non ha mai crollato:
«C’è tanta pressione ma è solo calcio e ci sono cose più serie nella vita. Ho sempre avuto questa educazione a non venire a piangere. Sono pagato profumatamente per giocare a calcio mentre alcuni si alzano per andare a in fabbrica e fanno un lavoro estenuante. Continuo a dire che quello che ho vissuto non lo augurerei a nessuno ma trovo inappropriato venire a lamentarmi. Ci sono cose molto peggiori al mondo Non è stato facile ma fa parte della mia educazione forse avrei dovuto ma è stato così».