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Se la riforma Abodi riscrivesse i criteri finanziari, sarebbe un’umiliazione per il calcio (Corsport)

Alessandro Giudice: è vero che l’Authority distribuirebbe poltrone ma il calcio non ha fatto buon uso della propria autonomia

Se la riforma Abodi riscrivesse i criteri finanziari, sarebbe un’umiliazione per il calcio (Corsport)
Roma 16/12/2023 - Atreju: Festa Fratelli d’Italia / foto Image nella foto: Andrea Abodi

Alessandro Giudice sul Corriere dello sport dubita dell’efficacia dell’agenzia lanciata dal ministro dello sport Abodi per il controllo delle società sportive. Vero che i controlli della Covisoc sono blandi, ma l’idea di Abodi pare più uno stratagemma per distribuire poltrone.

L’idea Abodi sarebbe un’umiliazione per l’autonomia del calcio

Scrive Giudice sul CorSport:

All’indomani della bufera scatenata dall’improvvisa iniziativa del governo sui controlli alle società occorre chiedersi, in primo luogo, se possa costituire una soluzione ai problemi di equilibrio finanziario del calcio italiano. I controlli affidati alla Covisoc sono oggi in realtà piuttosto blandi: verificare il versamento regolare di stipendi e ritenute da parte dei club e l’inesistenza di debiti scaduti verso Figc, Lega, altri club, erario e federazioni estere. Controlli più formali che sostanziali, perché puramente
formali sono i requisiti per l’iscrizione ai campionati. Il problema vero è che l’asticella dei parametri finanziari è stata progressivamente abbassata per adeguarla alla debolezza del movimento, anziché costituire uno stimolo a gestioni più virtuose“.

L’impressione è che l’idea di Abodi sia lontana dall’essere una soluzione per il calcio italiano:

L’iniziativa del governo servirà probabilmente a distribuire poltrone ma non cambierà di una virgola lo status quo, perché se la febbre è troppo alta non ha senso incolpare il termometro. A nulla serve cambiarlo se non si cura il male. A meno che l’obiettivo sia un altro: attribuire alla nascente “Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche” la facoltà di riscrivere le regole, auspicabilmente in senso restrittivo. Sarebbe una potente umiliazione per l’autonomia del calcio che, occorre dire, non ne ha fatto buon uso. Tra le righe del provvedimento se ne intravede l’intenzione: più che altro sembrerebbe una sterzata dirigista, certamente eccessiva e forse contraria alle norme sportive internazionali. In ogni caso, attendersi una riforma delle regole finanziarie da un organo di 30 membri (una specie di mini parlamento) pare quanto mai improbabile“.

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