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La Russia di Putin ha avuto un ruolo determinante nell’elezione di Bach al Cio (Sueddeutsche)

Si spiega così la timidezza del Cio nei confronti degli atleti russi. Da sempre la Russia ha curato lo sport come essenziale per la politica estera

La Russia di Putin ha avuto un ruolo determinante nell’elezione di Bach al Cio (Sueddeutsche)
Russian President Vladimir Putin (R) shakes hands with International Olympic Committee (IOC) President Thomas Bach during their meeting at the Kremlin in Moscow on July 15, 2018. (Photo by Yuri KADOBNOV / AFP POOL / AFP)

Nel 2011 Thomas Bach era il politico sportivo più potente della Germania, capo della Confederazione tedesca degli sport olimpici e per diversi anni vicepresidente del Cio. Per lui il 2011 è un anno speciale. Perché riguarda il sogno di una vita: diventare il presidente del Cio.

Secondo quanto scrive la Sueddeutsche, “sembra che Bach abbia intrapreso un viaggio che avrebbe avuto il potenziale per riorganizzare il mondo olimpico, perché gli avrebbe dato un sostegno cruciale nella lotta per la presidenza del Cio. Il viaggio porta Thomas Bach da uno degli uomini più potenti del mondo: Vladimir Putin in Russia”.

Il mandato di Bach è costellato da un’ampia varietà di eventi poco raccomandabili, ma soprattutto riguarda anche la Russia. Quando il neoeletto Bach riceve una telefonata da Putin all’hotel congressuale di Buenos Aires, il leader del Cremlino si congratula calorosamente. Pochi mesi dopo, il Cio permette alla Russia di ospitare uno dei più grandi eventi di propaganda della storia olimpica ai Giochi invernali del 2014 nella residenza di Putin sul Mar Nero a Sochi“.

Il ruolo cruciale della Russia durante la presidenza Bach

Per rispondere a questa domanda bisogna tornare al 2011. “Due fazioni combattono per il potere nel Cio. Da un lato i personaggi vicini al predecessore di Rogge, Juan Antonio Samaranch, che ha guidato il Cio dal 1980 al 2001 tra corruzione e scandali. Il principale esponente di questo schieramento è Thomas Bach. Dall’altro lato, una cordata riunita attorno al banchiere portoricano Richard Carrión“.

Bach godeva del sostegno di diversi Paesi. Ma ciò poteva non essere sufficiente. “Dagli anni 2000, la Russia è diventata la potenza più influente nello sport, con innumerevoli eventi importanti. Tutto porta a Vladimir Putin che per motivi formali non è presidente per un breve periodo, bensì primo ministro della Russia“.

Un funzionario tedesco ha rivelato alla Sueddeutsche come «all’epoca il signor Bach disse esplicitamente che il viaggio in Russia serviva proprio pe3 le elazioni e sarebbe volato a Mosca con una aereo privato».

In Russia il candidato favorito era proprio Bach. “Lo sanno anche i politici sportivi americani dopo un incontro tra l’ex segretario di Stato americano e membro onorario del Cio Henry Kissinger e Vladimir Putin“. Si parla di un patto quindi tra Putin e Bach.

Un altro importante funzionario sportivo tedesco, Alfons Hörmann, aiuta a fare chiarezza. “Al suo ritorno, Bach raccontò che la conversazione con Putin a Mosca era stata molto piacevole e fruttuosa. «Il signor Putin, ha continuato a dirmi il signor Bach, gli ha detto che era d’accordo con la sua candidatura a presidente del Cio e che l’avrebbe sostenuto attivamente. Poi ha aggiunto: “Ora sono sicuro di poterlo diventare”».

Il quotidiano ha provato a chiedere spiegazioni al Cio che però ha declinato la proposto parlando di un tentativo di disinformazione. Per la Sueddeutsche, però, la ricostruzione è verosimile.

In ogni caso, il processo che ha portato Bach sul trono si inserisce in un quadro generale ben noto: molti segreti della politica sportiva hanno origine a Mosca, non da ultimo negli archivi del Kgb. Durante la Guerra Fredda, i servizi segreti sovietici istituirono un dipartimento specifico per lo sport. Poco prima dell’apertura dei Giochi estivi di Mosca nel 1980, fu realizzato il più grande colpo di stato: Mosca creò il proprio presidente del Cio: lo spagnolo Juan Antonio Samaranch, il padre adottivo politico-sportivo di Bach“.

Samaranch è ambasciatore spagnolo a Mosca dal 1977 e per via di alcune faccende losche divenne informatore del Kgb. “Non appena Samaranch viene considerato un uomo vicino a Mosca, diviene presidente del Cio”. In questa storia entra anche l’allora capo di Adidas, Horst Dassler.

Dassler ha ottimi collegamenti con Mosca ed è anche considerato l’inventore della moderna corruzione sportiva avendo istituito un sistema di tangenti per i funzionari sportivi. Dassler divenne presto uno dei principali sostenitori di Thomas Bach“.

La sport come leva di politica estera russa

Negli anni ’70 Putin fa parte del Kgb e dalla metà degli anni ’80 è di stanza in Germania Est. “Dal 2000, sotto la presidenza di Putin, lo sport è diventato una parte essenziale della politica estera. Durante il mandato di Bach la Russia ha potuto agire come  meglio credeva”.

Poi però è arrivata la guerra in Ucraina e la vicinanza tra Bach e Putin diventa rischiosa.

L’approccio insipido con cui il Cio di Bach tenta ancora una volta di farla franca – agli atleti russi dovrebbe essere consentito di continuare a gareggiare, ma non di sostenere attivamente la guerra – ovviamente non è più un sostegno sufficiente per il Cremlino“.

Adesso la narrazione è che il Cio sia vittima delle potenze russe. “In una conferenza stampa a marzo, Bach e il suo portavoce Mark Adams hanno espresso il loro shock per gli ultimi commenti provenienti dalla Russia. E poco dopo si scopre che il capo del Cio e i suoi ben pagati esperti di comunicazione sono stati vittima di uno scherzo da parte di comici russi“.

Il Cio vittima delle potenze russe: questa è la storia. La costante denuncia delle campagne di disinformazione sembra ora come se il Cio volesse confutare in anticipo le informazioni che potrebbero rimanere sopite in qualche oleodotto russo. Tutto ciò che risulta una critica al Cio viene liquidato come una notizia falsa dei robot del Cremlino e dei troll di Putin“.

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