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De Siervo e la battaglia al pezzotto: «In 60 giorni bloccati più di diecimila siti illegali» (Corsera)

Il prossimo obiettivo è arrivare ad individuare chi guarda le partite con mezzi illegali. «Chi guarda e ha guardato le partite in maniera illecita verrà individuato e sanzionato». 

De Siervo e la battaglia al pezzotto: «In 60 giorni bloccati più di diecimila siti illegali» (Corsera)
Db Milano 11/01/2023 - presentazione introduzione fuorigioco semiautomatico S.A.O.T / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

La lotta all pezzetto ha messo a segno un colpo importante con la nuova piattaforma lanciata il 1 febbraio, Piracy Shield. «In soli sessanta giorni sono già stati bloccati più di diecimila siti illegali. Il sistema funziona: frequentiamo le chat di Telegram dove i pirati si scambiano informazioni e sappiamo che c’è fermento dopo l’avvento della piattaforma», ha spiegato al Corriere della Sera l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo.

I danni della riproduzione illecita e illegale delle gare sportive rappresenta da tempo un danno non indifferente per i broadcaster che hanno acquistato i diritti televisivi e per le stesse società professionistiche. È per questo che la lotta della Lega è diventata sempre più agguerrita. La nuova piattaforma dà fastidio, ne è testimonianza l’attacco hacker subito nei giorni scorsi. e anche le numerose proteste sui social perché  nata con l’intento di bloccare nel giro di 30 minuti dalla segnalazione le trasmissioni illecite delle partite, ha oscurato anche siti legali. Il suo funzionamento è semplice: chi detiene i diritti tv del campionato denuncia attraverso la piattaforma lo streaming abusivo, carica gli indirizzi Ip e da quel momento le autorità hanno appunto 30 minuti per bloccare i siti.

Il successo di De Siervo contro il pezzotto

«Solamente in due casi è avvenuto che per pochi minuti venissero abbattuti indirizzi Ip legali dietro cui si nascondono siti che non lo sono, ma le segnalazioni inviate, essendo corredate da prove, sono state tutte corrette» è la spiegazione di De Siervo. «I pirati infatti nel tentativo di aggirare la piattaforma aggregano contenuti leciti e illeciti».

Anche i grandi colossi come Google sono impegnati in questa battaglia contro il pezzotto , ma il vero deterrente è la rivelazione dei nomi degli utenti del pezzotto. «È il nostro obiettivo. Grazie a un protocollo di intesa fra la Guardia di Finanza, l’Agcom e la Procura di Roma ci arriveremo. Chi guarda e ha guardato le partite in maniera illecita verrà individuato e sanzionato».

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