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Casini risponde a Gravina: «C’è il rischio di derive autoritarie della Figc a causa del sistema»

Al Foglio Sportivo: «Se un sistema consente di proporre l’eliminazione del diritto di veto, significa che c’è qualche problema di equilibrio di poteri».

Casini risponde a Gravina: «C’è il rischio di derive autoritarie della Figc a causa del sistema»
Db Milano 30/06/2022 - assemblea ordinaria Lega Calcio Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Casini

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha risposto al Foglio Sportivo in merito alle accuse di Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A:

«Parlare di derive autoritarie mi ha colpito, quando si fa parte dell’associazionismo servono altre sfumature. È particolare che fino a qualche mese fa la federazione era considerata immobile, adesso ha approvato delle riforme all’unanimità ed è diventata autoritaria. Se si confonde l’attività con l’autoritarismo si fa confusione. Abbiamo una serie di norme, compresa la legge Melandri e la legge 91 del 1981: non confondiamo l’applicazione di principi democratici con la necessità di superare un muro».

Casini risponde a Gravina: «C’è il rischio di derive autoritarie della Figc a causa del sistema»

All’evento è intervenuto anche Casini, che ha tenuto a specificare:

«Polemica con Gravina? In realtà sono concetti che ho scritto 15 anni fa e la Serie A ha ripetuto molte volte. Non c’è nulla di personale, la Serie A nei poteri federali è sottodimensionata e questo porta a conseguenze. È un tema di istitutional design, non è questione di persone. Se non si disegna bene il sistema, il rischio è di derive autoritarie. L’unico tentativo in tal senso è l’ipotesi di eliminare il diritto di veto. Se un sistema consente di proporre quello, significa che c’è qualche problema di equilibrio di poteri».

«Lega Serie A come la Premier? Il sistema ha reso quasi inevitabile si proceda a maggiore autonomia organizzativa. Ma è chiaro che serva endorsement politico, come successo per la Premier. L’obiettivo è trovare un punto d’incontro con la Figc».

Sulla questione stadi ha dichiarato:

«Basta andare in uno stadio e vediamo che la situazione dell’Italia rispetto agli altri Paesi non è più sostenibile. Anche a livello internazionale veniamo messi molto bassi, su Paesi che non hanno neanche squadre vincenti come le nostre. Abbiamo un ottimo rapporto col governo e il ministro dello sport, noi vorremmo che gli stadi venissero dichiarati opere strategiche a livello nazionale. Anche i sindaci più bravi faticano».

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