Solskjaer: «Il ritorno di Ronaldo allo United non è andato bene, era un problema difendere con lui»

Al podcast Stick to Football: «Eravamo una delle squadre che pressano di più, poi è arrivato CR7. Cavani è stato quello che ha sofferto di più»

Ronaldo maguire Manchester United

2022 archivio Image Sport / Calcio / Manchester United / Cristiano Ronaldo / foto Imago/Image Sport

Ole Gunnar Solskjaer ha rilasciato un’intervista al podcast Stick to Football. Con lui, anche il suo ex compagno di squadra al Manchester United Gary Neville. Solskjaer è stato sia giocatore che allenatore dello United e proprio quando era sulla panchina dei Red Devils ha chiamato Ronaldo chiedendogli di tornare a Manchester.

Questo è quello che effettivamente è avvenuto: Ronaldo è tornato allo United, un ritorno più romantico che efficace. Infatti il portoghese ha deluso presto le aspettative.

Solskjaer: «Credevo che Greenwood, Rashford e Martial potessero imparare da Ronaldo»

Le parole di Solskjaer sull’arrivo di Cristiano Ronaldo:
«Non pensavamo che Cristiano fosse disponibile a ritornare. Quando è stato chiaro che lasciava la Juventus c’erano ovviamente altri club su di lui, io ero emozionato. “Vuoi che ci proviamo?” mi hanno chiesto. Ho detto di sì, ovviamente sappiamo che Cristiano ha qualità e anche che ha 37 anni, dovevamo gestirlo ma è il miglior giocatore del mondo».

Tuttavia le aspettative si sono subito trasformate:
«Abbiamo subito iniziato a pensare come pressare diversamente e modificare alcune piccole cose. Cristiano è diverso da Martial, da Greenwood o da Rashford. Cavani è stato quello che ha sofferto di più quando è arrivato Cristiano, aveva già capito una certo modo di giocare e ha dovuto adattarsi un’altra volta».

Con CR7 in campo era un altro United, i problemi però arrivavano quando bisognava difendere:
«Quando la squadra aveva la palla non c’era problema. Senza di lui in pressing dovevamo cambiare un po’ i ruoli a cui eravamo abituati. Prima eravamo una delle squadre che pressano di più, poi è arrivato CR7. Credevo che Greenwood, Rashford e Martial potessero imparare da lui, è il più disciplinato ed è stato il migliore al mondo. Quando è arrivato al club mi ha chiesto di farlo partire titolare per tre partite di fila e poi di metterlo come in panchina alla quarta, ma quando l’ho lasciato in panchina non gli è piaciuto. Il suo arrivo non è andato bene né per me né per lui, ma era la decisione giusta in quel momento».

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