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Federcalcio brasiliana contro Robinho e Dani Alves: “Uno dei capitoli più disastrosi del calcio brasiliano”

Il presidente Rodriguez: “È vergognoso che un giocatore commetta questo tipo di perversità e creda che il successo sportivo lo protegga da qualsiasi cosa”

Federcalcio brasiliana contro Robinho e Dani Alves: “Uno dei capitoli più disastrosi del calcio brasiliano”
Tblisi (Georgia) 11/08/2015 - Supercoppa Europea / Barcellona-Siviglia / foto Imago/Image Sport nella foto: Dani Alves

La Federcalcio brasiliana prende una posizione dopo le condanne per violenza sessuale a due icone moderne del calcio brasiliano. Robinho e Dani Alves si trovano dietro le sbarre con l’accusa di aver violentato due donne. Oggi il presidente della federazione ha voluto esprimere vicinanza alle vittime e condannare fermamente le azione dei due calciatori.

È vergognoso che un giocatore si senta a proprio libero di commettere questo tipo di perversità

In una nota della federazione si legge:

Uno dei capitoli più disastrosi del calcio brasiliano. È vergognoso che un giocatore si senta a proprio libero di commettere questo tipo di perversità , credendo che il successo sportivo lo proteggerà in qualche modo da ogni punizione. I due casi, che coinvolgono giocatori che sono stati delle stelle della Nazionale brasiliana, due delle più grandi icone culturali, non possono concludersi solo con la condanna di due colpevoli. È essenziale che l’atteggiamento coraggioso delle vittime ispiri sempre più donne a non rimanere in silenzio di fronte a tali atrocità“.

E ancora:

La Cbf (la Federcalcio brasiliana), tutti i suoi dirigenti e la commissione tecnica della squadra brasiliana, sono solidali con le vittime dei due brutali crimini commessi dagli ex giocatori. Il machismo nel calcio prevale e gli uomini devono essere in prima linea per combattere non solo la violenza sessuale, ma ogni tipo di violenza“.

Robinho accusa: «Sono stato condannato (per stupro) perché non sono un italiano bianco»

L’ex calciatore del Milan Robinho è stato condannato a nove anni di carcere per stupro. Tuttavia, ha assicurato di avere prove della sua innocenza, che la giustizia italiana ha completamente ignorato.

Robinho è convinto che se il suo processo fosse stato quello di “un italiano bianco”, il verdetto sarebbe stato diverso. «Con la quantità di prove che ho, non sarei stato condannato». L’ex calciatore ha anche affermato di aver avuto un rapporto consensuale con la vittima: «Ci siamo scambiati dei baci. C’erano altre persone in quel posto. Quando ho visto che voleva continuare a divertirsi con altri uomini, sono andato via. Non l’ho mai negato. Era consensuale, non sono un bugiardo». Gli audio della polizia hanno contraddetto la versione dei fatti di Robinho, che sosteneva che la vittima non era ubriaca al momento dell’incidente. La giustizia italiana ha chiesto al Brasile che l’ex attaccante scontasse la pena nel suo Paese.

Dani Alves ci insegna che i calciatori sono nostre proiezioni, non li conosciamo davvero (Guardian)

“No, non li conosciamo davvero i giocatori“. Pensiamo di sì. Ma non è vero. Sono proiezioni, “li vediamo giocare, osserviamo come si comportano, analizziamo quello che dicono e proiettiamo su di loro come vorremmo che fossero”. E poi Dani Alves ci ricorda che non è il caso di farsi dei miti, di non confondere mai l’atleta e l’uomo. Di non mescolare le due cose. Il Guardian torna sulla condanna a quattro anni e mezzo per violenza sessuale all’ex laterale brasiliano, con una analisi di Jonathan Wilson.

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