A Repubblica: «Puoi metterci i campioni che vuoi, ma il risultato non cambierà se macchina e team non riusciranno a competere. Non hai garanzie di vincere»

Ieri la notizia di Lewis Hamilton in Ferrari dal 2025. Prenderà il posto di Sainz e sarà, quindi, il compagno di Charles Leclerc. Due galli gestiti da Frederic Vassuer. Il team principal del Cavallino conosce bene sia l’inglese che il monegasco. Li ha in qualche modo cresciuti sportivamente. Oggi arrivano i commenti sul trasferimento di Hamilton, tra questi c’è anche quello dell’ex pilota Formula Uno, Jarno Trulli, che ha rilasciato un intervista a Repubblica.
Trulli sul trasferimento del sette volte campione del mondo:
«Che notizia! Un sette volte campione del mondo nella scuderia più importante e prestigiosa. Ma non è che cambiano le cose, eh».
Per Trulli, con Hamilton in Ferrari le cose non cambiano molto
La notizia di per sé ha dell’incredibile. Tuttavia, secondo Trulli, in termini sportivi, tutta la pressione adesso è sulla scuderia.
«Puoi metterci i campioni che vuoi, ma il risultato non cambierà se macchina e team non riusciranno a competere. Hai preso un fuoriclasse, con grandissima esperienza e una certa età. Ma non hai garanzie di vincere».
E quindi?
«Hamilton realizza un sogno, a quarant’anni: correrà per la Ferrari e quello che doveva vincere comunque l’ha già vinto. Maranello ha altre priorità: conquistare titoli. Per me l’operazione fa più bene a Lewis che alla Ferrari».
Una bellissima notizia ne porta un’altre meno bella, almeno per Sain che dal 2025 dovrà trovarsi un’altra scuderia:
«Sa che questa è la Formula Uno. La Ferrari ha ingaggiato un campione, che le vuoi dire? Carlos ha ventinove anni, troverà un’alternativa valida».
Briatore: «Hamilton è un grande nome ma la Ferrari deve investire in ingegneri nell’area tecnica»
Briatore: «Hamilton è un grande nome ma la Ferrari deve investire in ingegneri nell’area tecnica». Flavio Briatore intervistato da Libero.
«Un pilota come lui che cambia team è sorprendente un po’ per tutti. Dico però che la Ferrari ha preso un grande nome e ha un parco-piloti di sicuro valore. Ma da solo non basta. Serve una monoposto competitiva, perché la Red Bull ora è davanti a tutte, poi occorrono altri investimenti importanti nell’area tecnica, con ingegneri validi che facciano progredire l’auto così come i piloti. Altrimenti si sarebbero spesi svariati milioni per il contratto di Lewis e non ci sarebbe un’auto competitiva. Da sola una guida non può lottare per il Mondiale».