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Kvaratskhelia e Lindstrom si caricano il Napoli sulle spalle (conta vincere e basta)

Il georgiano risolve Napoli-Verona al minuto 88 (2-1). Bene il danese con l’assist a Ngonge. Rigore negato a Kvara. È stato il solito Napoli di quest’anno

Kvaratskhelia e Lindstrom si caricano il Napoli sulle spalle (conta vincere e basta)
Ci Napoli 27/092023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Udinese / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Jesper Lindstrem

Kvaratskhelia e Lindstrom si caricano il Napoli sulle spalle (conta vincere e basta)

È la partita di Kvaratskhelia, fai attenzione. È stato il georgiano il calciatore che ha deciso Napoli-Verona e ha evitato un’altra settimana di passione all’ambiente. Un tiro alla Kvara dal limite dell’area di rigore al minuto 88. Vittoria meritata ma sofferta visto che al 72esimo la squadra di Baroni era andata in vantaggio con Coppola. Non è il caso di fare gli schizzinosi da qui alla fine della stagione. Rivangare il passato è un esercizio tanto inutile quanto masochistico. Il Napoli ha assoluto bisogno di vincere le partite per rimontare posizioni e sperare di agganciare il quarto posto. Va segnalato nel primo tempo, sullo 0-0, rigore netto negato al georgiano.

Non c’è solo Kvaratskhelia

Ma non c’è stato solo Kvara. Perché nel periodo più buio, sullo 0-1, è stato il danese Lindstrom a mostrare finalmente che è un giocatore di calcio che ha vinto l’Europa League. Ha controllato il pallone in area, si è liberato con classe del suo marcatore e ha servito a Ngonge il pallone del pareggio. Sono stati loro due a raddrizzare il match. Mazzarri li ha mandati in campo nella ripresa, insieme a Mazzocchi, Raspadori e Dendoncker. Neanche un minuto invece per Traorè l’uomo deputato da De Laurentiis alla sostituzione di Zielinski. .

Tatticamente c’è stato da segnalare il ritorno al 4-3-3. Tecnicamente, invece, la prova del veronese di proprietà del Napoli Folorunsho: sarebbe stato nettamente più utile di Cajuste che si è confermato calciatore etereo.

Il giudizio rimane lo stesso: il Napoli è una squadra forte, con un ottimo organico, ma con lunghe amnesie. Sarà così fino a fine anno. Bisogna vincere le partite con la tenacia condita dai lampi di fuoriclasse

Il Napoli è partito benissimo. Ha chiuso il Verona nella propria tre quarti di campo. Kvaratskhelia è parso voler spaccare il mondo. Ha fatto impazzire la difesa di Baroni. Ha sfiorato il vantaggio con due tiri da fuori: uno di sinistro e uno di destro al volo, in entrambi i casi è stato bravo Montipò. E sul georgiano c’era anche un calcio di rigore piuttosto netto con un’entrata forbice su di lui in area di rigore. Inspiegabilmente al Var non hanno richiamato Piccinini che ha assegnato calcio d’angolo.

Poi, col passare dei minuti, il furore del Napoli si è attenuato. A inizio ripresa, le parti si sono invertite. Il Napoli si è addormentato. La squadra di Baroni ha preso coraggio. Fino al gol del Verona con Coppola, di testa.

Il Napoli ha avuto un sussulto al minuto 77 con due occasioni uno dietro l’altra, con Mazzocchi (anche lui è entrato bene) e Lindstrom: in entrambi i casi è stato bravo Montipò anche se i due tiri erano centrali. Poi, il pari e infine il vantaggio

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