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Berrettini: «Paolo Maldini mi ha aiutato a non mollare. Con Melissa Satta è finita»

In conferenza: «Un giocatore che è stato 6 del mondo non perde mai quel livello. Credo molto nel metodo Roig»

Berrettini: «Paolo Maldini mi ha aiutato a non mollare. Con Melissa Satta è finita»
Roma 01/02/2024 - Il Presidente della Repubblica incontra la squadra di Coppa Davis / foto Image Sport nella foto: Matteo Berrettini

Matteo Berrettini, tennista italiano, parla in conferenza stampa del suo rientro in campo. Il tennista romano non è ancora rientrato in campo dopo l’infortunio allo Us Open.

Berrettini:«Il rientro sarà a breve»

«Il rientro in campo sarà a breve, sto bene, mi sto allenando molto bene. Mi sono preso il tempo necessario per allenarmi al massimo. Non mi sono mai impegnato così tanto nella mia carriera per tornare a divertirmi».

«Sono stati mesi complicati, non sono riuscito a competere, e quindi questo mi ha fatto soffrire parecchio. Rispetto al passato ho accettato un po’ meno questi problemi. Mi impegnavo tanto ma non potevo sentirmi giocatore. Per fortuna ora mi sento di aver superato tutto, mentalmente e fisicamente. Ho tanti stimoli, ho voglia di giocare tornei e sentirmi giocatore. Sento una bella energia nell’aria».

Sul lavoro che sta facendo con Roig, il suo nuovo allenatore:

«Con Roig mi sto trovando molto bene. Ha un metodo in cui crede molto, testato anche con Nadal. E’ molto tecnico, lavoriamo anche su come colpire la palla. Ci concentriamo su ogni dettaglio. E’ un lavoro interessante, include tutto il mio tennis. Mi dà tantissimi stimoli. Gioco a tennis da quando ho 7 anni, sono venti anni che faccio la stessa cosa».

I tornei in cui conta di tornare:

«Un giocatore che è stato 6 del mondo non perde mai quel livello. Nessuno me lo può togliere. Si arriva lì con tanti tornei. Mi sento meno in forma, ma sento di avere il potenziale per tornare a quel livello. Mi interessa tornare a giocare contro i migliori. Non ho mai avuto problemi di livello di gioco. L’idea è quella di tornare per Phoenix e Miami, non Indian Wells. Mi sono preso un paio di settimane in più. Voglio tornare una volta che sono pronto».

«Con Melissa Satta è finita. Non andrò oltre questo»

La fine della relazione

«Io e Melissa Satta non stiamo più insieme. Abbiamo avuto un rapporto bellissimo, intenso, di grande stima. Non andrò oltre questo. Non è successo niente di particolare. La ringrazio per quest’anno bellissimo che abbiamo vissuto insieme».

Poi su Sinner

«Provo come sempre grandissima stima per Jannik, la prima volta che ci ho giocato a Montecarlo mi ero accorto che il ragazzo era speciale. Da una parte mi sorprende dall’altra no. Sta facendo cose pazzesche, siamo in contatto, ci sentiamo spesso, mi sta aiutando molto, anche la Coppa Davis ha fatto effetto molla. Nel tennis ci stimoliamo a vicenda, vedere un italiano che si allena con me e che gioca con me e che sta lassù, fa venire voglia anche a me di stare lassù».

Il momento difficile allo Us Open

«Il momento più difficile l’infortunio agli US Open e i mesi successivi. Mi sentivo esaurito a livello energetico, la fisioterapia ecc, era uno sforzo più grande di me. Come ho fatto? Sono ripartito dalle basi, cercare di capire perché mi piace giocare a tennis, mettendo ordine, giorno dopo giorno, facendo le domande giuste. Poi con Vincenzo Santopadre abbiamo deciso insieme che avevamo entrambi bisogno di nuovi stimoli, grazie anche a lui rincorrerò il mio sogno di giocare, intanto il trofeo di Roma, manco da due anni, mi fa male il cuore solo a pensarci, e anche alzare un trofeo importante. Però va costruito punto su punto, passo dopo passo».

Uno sguardo al suo percorso

«Rifarei tutto uguale perché se guardo indietro nella mia carriera sorrido, se guardo indietro per me è tutto una vittoria, poi è ovvio che si può pensare che si può fare sempre meglio, però con i sé e con i ma faccio fatica, nella mia vita ho vissuto tante situazioni in cui mi sono sentito fiero di quello che ho fatto. No, non cambierei nulla perché sono felice di quello che sono, del giocatore che sono, e di quello che ho fatto nella mia vita».

Sinner favorito a Wimbledon

«Sinner favorito a Wimbledon? Il 2024 non sarà l’anno in cui rincorrerò un titolo del Grande Slam, l’approccio sarà diverso. Sinner? Sì, lui è uno dei favoriti ovviamente, se non lo è lui… Poi c’è la stagione sulla terra molto dispendiosa, però ovviamente è uno dei favoriti».

L’aiuto di Maldini

«Per fortuna sono circondato da un sacco di sportivi forti che mi vogliono bene e che sono stati infortunati, e mi hanno aiutato, uno di questi è Paolo Maldini, con lui ho parlato tanto, mi ha dato tanta fiducia parlare con lui, mi ha fatto capire che c’è ancora tanto da dare, che la carriera è ancora molto lunga, le sensazioni che provo sono ancora bella».

Sul ranking protetto

«Ranking protetto è una cosa che è venuta nel tempo, a un certo punto ci siamo resi conto che serviva del tempo per tornare e quindi penso che inizierà a Phoenix. All’Australian Open mi sentivo bene, poi non so se le condizioni, il caldo, il fatto che non giocavo da tanto tempo, ci siamo resi conto che non ero pronto. L’unica priorità era non tornare dall’Australia infortunato, a un certo punto abbiamo detto, ok fermiamoci un attimo. Non ero mai riuscito ad allenarmi un mese di fila».

Cosa ruberebbe da Sinner

«Il dubbio principale? Ne ho tanti. Per un periodo ho avuto il dubbio se fossi tornato a divertirmi, ora però questo dubbio per fortuna non c’è più. Ovvio che se guardo ora il mio ranking mi dà fastidio, siamo tutti competitivi. Vogliamo migliorare. Ma avere questi dubbi ho capito che è positivo. Il dubbio è fondamentale come diceva Nadal. Sinner mi ruberebbe il servizio? Credo che lui ora stia servendo molto bene. Io gli ruberei la risposta».

 

 

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