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Premier League: il fair play finanziario ha favorito il dominio dei grandi club (Telegraph)

“Sembra proprio che le regole stiano proteggendo l’attuale ordine gerarchico. Non vogliono che il Newcastle, o altri, faccia da guastafeste”

Premier League: il fair play finanziario ha favorito il dominio dei grandi club (Telegraph)

L’amministratore delegato del Newcastle Darren Eales si è lamentato del fair play finanziario nella Premier League e di come non sia giusto questo modo di proteggere i club dal fallimento e fermare quelli che desiderano investire.

Il “Telegraph” commenta così:

Premier League: il fair play finanziario fortifica lo status quo

Uno dei problemi legati al Fair Play Finanziario è sempre stato il sospetto che facesse parte dello status quo. Il sostegno entusiastico che ha ottenuto da parte di numerosi grandi club è dovuto al fatto che essi avevano stabilito il loro dominio e volevano preservarlo ed essere finanziariamente sostenibili.

E questa è la difficoltà anche con la versione Ffp – Profit and Sustainability Rules della Premier League – che ha portato l’amministratore delegato del Newcastle United Darren Eales ad affermare che non è giusto l’equilibrio tra il desiderio di proteggere i club “dal fallimento e quelli che desiderano investire”. Eales ha ragione. Sembra proprio che le regole, per quanto ben intenzionate, stiano proteggendo l’attuale ordine gerarchico.

È stato Michel Platini, in un briefing a Monaco nel 2009, a dichiarare con orgoglio che i più grandi club europei si erano convertiti con entusiasmo al Ffp mentre l’ex presidente della Uefa citava anche le spese del City sotto Sheikh Mansour.

«Il Manchester City può spendere 300 milioni di sterline se vuole, ma se non raggiunge il pareggio di bilancio in tre anni non potrà giocare nelle competizioni europee»

Le regole impediscono a club come il Newcastle di fare da guastafeste

Naturalmente i grandi club non volevano che il City diventasse una minaccia. Proprio come non vogliono che Newcastle, o chiunque altro, faccia da guastafeste. Qualunque siano le legittime preoccupazioni sulla proprietà del Newcastle, il fatto è che non c’è nulla nelle regole – e questo non vuol dire che le regole siano giuste – che impedisca loro di acquistare una squadra di calcio della Premier League. Ma le regole impediscono loro di investire a un ritmo che sono in grado di finanziare.

I club nelle competizioni europee devono anche rispettare le regole Ffp (financial fair play) della Uefa, che operano separatamente dalla Premier League ma sono complementari. L’elemento più importante è garantire che i costi della squadra – comprese le commissioni di trasferimento e gli stipendi – non superino il 70% delle entrate. Ma si arriverà a questa percentuale gradualmente. Questa stagione, ad esempio, è al 90%.

È chiaro che le spese che mettono in pericolo un club devono essere fermate.

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