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Lazio-Napoli, una partita così brutta che più brutta non si può (Corsport)

Un’ora e mezza che sa di niente e che viene raccontato dalle inesorabili statistiche: il primo e unico tiro (?) in porta arriva al 75

Lazio-Napoli, una partita così brutta che più brutta non si può (Corsport)
As Roma 28/01/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Ivan Provedel

Lazio-Napoli, una partita così brutta che più brutta non si può. A scriverlo è il Corriere dello Sport con Antonio Giordano

Questa è la cronaca di una partita di (anti)calcio così brutta che più brutta non si può. Questi 90 minuti costituiscono l’impietosa rappresentazione dell’involuzione di massa della Lazio e del Napoli, d’una domenica in cui incrociandosi – così per caso – i campioni d’Italia e i loro vice hanno dimostrato come sia passato veloce il tempo e come i rispettivi miracoli della passata stagione, quello di Spalletti che vale la Storia e quello di Sarri che ha un suo peso, siano stati adagiati dentro un pomeriggio triste. Questo è uno 0-0 (apparentemente) senza futuro, nonostante la Champions League si intraveda (e non sia neppure distante) perché sta dentro un’ora e mezza che sa di niente – non di tecnica, non di tattica – e che viene raccontato dalle inesorabili statistiche: il primo e unico tiro (?) in porta arriva al 75′, dopo un’ora e un quarto quasi strazianti.

Lazio-Napoli, partita per chi ha lo stomaco forte (il Napolista)

Passare da Sinner-Medvedev a Lazio-Napoli è stata impresa per eroi dallo stomaco forte. Tra squalifiche, infortuni e Coppa d’Africa, Mazzarri aveva fuori mezza rosa. Eppure è stato il Napoli a fare la partita. Non arriviamo a dire ai punti che avrebbe meritato di vincere solo perché nessuna delle due squadre ha prodotto il minimo necessario per giustificare i tre punti. Di certo il Napoli ha fatto qualcosa in più dei padroni di casa. La Lazio di Sarri invece non è esistita, se non con un paio di comparsate. Mai una verticalizzazione, se non in fuorigioco. Una sola accelerazione. Nemmeno tracce di quell’inutile tic toc un tempo tratto distintivo del calcio di Sarri.

Il Napoli è stato più quadrato. Ha confermato la solidità ritrovata in Arabia Saudita con la Supercoppa e non è poco. Ha stravinto l’inutile trofeo del possesso palla e subito praticamente niente. Gollini inoperoso, come del resto Provedel che si è fatto notare perché si è accasciato dopo un’uscita.

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