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La Supercoppa per il Napoli vale la Champions

Uno dei vantaggi delle annate storte è che sparisce la parola coppetta. Meglio schierare i migliori, mettiamo da parte beghe contrattuali

La Supercoppa per il Napoli vale la Champions
Napoli's Argentine striker Gonzalo Higuain celebrates after scoring during their Italian Super Cup football match against Juventus FC - which is contested between the 2014 Serie A Champions (Juventus) and the 2014 Coppa Italia Holders (Napoli) - at the Sheikh Jassim Bin Hamad Stadium, in the Qatari capital, Doha on December 22, 2014. AFP PHOTO / AL-WATAN DOHA / KARIM JAAFAR ==QATAR OUT== (Photo by KARIM JAAFAR / AL-WATAN DOHA / AFP)

La Supercoppa per il Napoli vale la Champions

C’è poco da fare gli schizzinosi. Sono lontani, per fortuna, i tempi in cui tutto ciò che non era lo scudetto era definito coppetta: persino l’Europa League a Napoli era considerato un trofeo di Serie B. Solo la sera della vittoria del Chelsea di Sarri, Napoli considerò l’Europa League un trofeo degno di nota. I vantaggi di una stagione fin qui a dir poco balorda, però, consistono proprio nella scoperta, anzi riscoperta, delle presunte piccole cose. Presunte perché la Supercoppa è un trofeo. E la bacheca del Napoli non è che trabocchi di trofei. L’ultima la vincemmo con Rafa Benitez, a Doha, al termine di una memorabile sfida con la Juventus. Higuain segnò il gol che portò il Napoli ai rigori. E Rafael fu l’eroe di quella serata.

In questo momento per il Napoli ha il valore di una Champions. Una eventuale vittoria nel torneo a quattro contro Fiorentina e la vincente tre Inter e Lazio, consentirebbe alla squadra di Mazzarri di invertire la tendenza e di rianimare spogliatoio e ambiente. Sarebbe ossigeno per Aurelio De Laurentiis che ovviamente ha dato appuntamento ai giornalisti a dopo Riad nella speranza di poter tornare vincitore e di battere un po’ la grancassa della propaganda. Non è un grande incassatore, tutti questi mesi da incudine non gli avranno certo giovato. Riuscire a vincere anche in annate storte, sarebbe un segnale importante. C’è anche l’aspetto economico ma in questo caso probabilmente passa in secondo piano.

In Supercoppa da testa di serie numero uno

Il Napoli arriva al quadrangolare in terra saudita come testa di serie numero uno (avendo vinto lo scudetto). Tant’è vero che affronterà la squadra meno competitiva delle quattro. Quella Fiorentina che passeggiò al Maradona con Garcia in panchina e che con Italiano in panchina ci ha spesso castigati: fu la squadra che spense i sogni scudetto nel primo anno di Spalletti. Commisso è ansioso di conquistare il primo trofeo della sua gestione: al momento è specializzato in finali perse. I viola stanno attraversando un periodo opaco. Domenica scorsa hanno pareggiato nel finale in casa contro l’Udinese e su rigore. Nell’analisi per il Corriere dello Sport, Alberto Polverosi è stato particolarmente duro. Addirittura ha accusato la Fiorentina di non avere un gioco. Ovviamente neanche il Napoli lo ha. Ma nella partita secca tutto può succedere. La Fiorentina si può battere. Ed è anche un test in vista della lotta Champions. Il nostro consiglio è di mettere da parte tutte le beghe contrattuali e schierare i migliori. Dentro Zielinski e dentro Demme risentimento muscolare permettendo. Oggi il tedesco è da preferire a Gaetano. Non è il caso di sperimentare.

Battere la Fiorentina proietterebbe il Napoli in finale. E lì ad aspettare Mazzarri ci sarebbe l’Inter o la Lazio. Meglio la Lazio ovviamente, anche se il club di Lotito è storicamente temibile in gara secca. E in questi mesi anche Sarri si è riscoperto tecnico più da gara secca che da gran fondo. I risultati questo dicono.

Barcellona seconda chance

La stagione del Napoli, nonostante il disastro vissuto fino a oggi, potrebbe ancora svoltare. La Supercoppa è una prima chance. La seconda sarà la doppia sfida col Barcellona che oggi è una delle poche formazioni più confuse degli azzurri. Ieri i catalani sono stati dominati dal Real Madrid. Xavi ha giocato con una difesa alta da torneo scolastico e Ancelotti e Vinicius non credevano ai propri occhi. Dopo dieci minuti era già 2-0. Ma attenzione. Già una volta il Napoli ebbe la chance dio affrontare negli ottavi di Champions un Barcellona disastrato, era la squadra allenata da Sétien. Purtroppo in panchina con gli azzurri c’era Gattuso e si riuscì nell’impresa di essere eliminati. Nei quarti di finale, il Barça ne prese otto dal Bayern di Monaco. Quindi è meglio non farsi illusionima nello sport le occasioni per rialzare la testa non mancano mai. Basta ricominciare a pedalare e provare a farsi trovare pronti.

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