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La Fiorentina è irriconoscibile, spenta fisicamente: Italiano ripete i suoi errori (Corsport)

L’allenatore ha insistito con le ali Ikonè e Brekalo e col doppio mediano senza Arthur né Maxime Lopez. E giovedì c’è il Napoli in Supercoppa

La Fiorentina è irriconoscibile, spenta fisicamente: Italiano ripete i suoi errori (Corsport)
Mp Firenze 27/05/2023 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Roma / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Vincenzo Italiano

La Fiorentina è irriconoscibile, Italiano ripete i suoi errori. È l’analisi del Corriere dello Sport, a firma Alberto Polverosi, dopo il 2-2 con l’Udinese, pareggio agguantato nel finale grazie a un rigore trasformato da Nzola. Giovedì ci sarà la sfida col Napoli alle 20 in Arabia Saudita per la Supercoppa.

Scrive il Corsport:

I dubbi sono legati a un primo tempo assurdo dei viola. 

Nei primi 45′ l’Udinese ha giocato bene, la Fiorentina non ha giocato male, magari fosse stato così per Italiano. La Fiorentina non ha proprio giocato, non era presente a se stessa, non era sul campo fradicio del Franchi. Dove fosse però nessuno lo sa. Fisicamente spenta (la stragrande maggioranza dei contrasti vinti dai friulani), tatticamente squilibrata, tecnicamente improponibile.

A tanta difficoltà hanno contribuito anche le scelte iniziali (corrette a inizio ripresa) dell’allenatore a cui non era bastata la lezione (con sconfitta) di Reggio Emilia dove le due ali Ikonè e Brekalo, riproposte ieri in coppia, si erano mostrate per l’ennesima volta nella loro tradizionale versione sconcertante. Il francese era alla sesta partita ufficiale da titolare e in tutta la prima parte di stagione sono 0 gol, 0 assist e media-voto fortemente insufficiente, il croato è a un passo dalla cessione e fuori dal futuro della Fiorentina. Perché insistere? In panchina c’era Parisi: se proprio Italiano voleva giocare con le ali, meglio l’ex empolese (anche se di ruolo fa il terzino) degli altri due. E non è stata felice nemmeno la scelta del doppio mediano di passo, Mandragora-Duncan: se Arthur non è al cento per cento, rinunciare anche a Maxime Lopez, il regista di riserva, significa togliere pulizia alla manovra.

I cambi del secondo tempo hanno restituito un po’ di lucidità alla Fiorentina, con Arthur che si è impossessato subito della manovra e con Faraoni che ha piazzato l’assist per la rete di Beltran.

Vincenzo Italiano intervistato da La Stampa (19 ottobre 2023)

A fine stagione sarà contento se la Fiorentina…?
«Arriviamo da due finali perse, ora siamo in gara ovunque e dovremo scegliere. Vorrei migliorare il settimo-ottavo posto dello scorso anno. Vincere a Napoli ci ha dato una convinzione importante».

A proposito: per lei Napoli è un’occasione perduta?
«No, lo stadio dove ho vinto quattro volte su 5».

Il tecnico si sente superiore ai giocatori che allena?
«Non è questione di superiorità, ma proprio di diversità. L’allenatore ha responsabilità enormi rispetto a chi gioca. E se prima sei stato calciatore lo capisci meglio e più in fretta».

Testa, fisico e piedi: da dove si comincia ad allenare?
«Dalla testa. Quando ti presenti devi colpire i giocatori, devi portarli dalla tua parte prima ancora di entrare in campo».

Italiano tecnico-psicologo?
«Allenare è un mestiere complesso. In tanti ti bussano, ti chiedono un colloquio individuale. Mi sono reso conto di come la gestione mentale valga quanto quella tecnica».

Il caso scommesse ci parla solo dei calciatori o anche di una generazione problematica?
«Sono errori e debolezze individuali, non mi piace che venga infangato tutto il nostro mondo, ma una cosa deve essere
chiara: il calciatore non può scommettere e se lo fa deve essere punito. Dobbiamo saper evitare certe tentazioni perché siamo privilegiati e sulla bocca di tutti. Ogni nostro comportamento viene analizzato in maniera diversa».

Quando sente che ci si accapiglia tra risultatisti e giochisti si fa una risata?
«Siamo tutti risultatisti: come ci si arriva fa la differenza».

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