In conferenza: «Qualunque sentenza ci sia, la Uefa deve rispettarla. Lui ha molto da fare nella Uefa ma un avvocato dovrebbe rispettare la procedura»

Per Guardiola ha risposto alle dichiarazioni del presidente della Uefa Aleksander Ceferin. L’allenatore del Manchester City ha ribadito la necessità di aspettare il processo e poi prendere atto della sentenze. Fino ad allora il club è innocente. Ceferin, parlando prima del processo, ha mancato di rispetto alle indagini parlando pubblicamente delle 115 accuse rivolte al City per violazione del Fair play finanziario.
Prima del match di Fa Cup il Tottenham, Guardiola ha ribadito il diritto alla difesa. Come avvocato, Ceferin dovrebbe sapere queste cose.
Le parole di Guardiola
In conferenza stampa, Pep Guardiola, ha risposto alle dichiarazioni di Ceferin:
«Come avvocato dovrebbe sapere che bisogna aspettare, e poi potrà fare quello che vuole. Qualunque sentenza ci sia, la Uefa deve rispettarla. Ceferin ha molto da fare nella Uefa ma un avvocato dovrebbe rispettare la procedura. Sa che abbiamo il diritto di difenderci».
Come ricorda il Telegraph, il Manchester City ha ricevuto una squalifica di due anni dalla Champions League. La sanzione è però stata annullata nel 2020 dalla Corte Arbitrale dello Sport (Cas). Ceferin però è sicuro della colpevolezza della squadra allenata da Guardiola rispetto ai 115 capi d’accusa dalla Premier League sulla violazione delle norme finanziarie.
Ceferin: «Avevamo ragione noi, il Manchester City ha violato il fair play finanziario»
Aveva ragione lui, Ceferin. E la commissione disciplinare della Uefa. Secondo il Presidente della Uefa non c’è dubbio alcuno che il Manchester City abbia violato le regole del Fair Play finanziario. Ceferin lo ribadisce in una lunga intervista esclusiva al Telegraph, dove parla di tante altre cose.
Il City in Inghilterra è sotto processo per ben 115 presunte violazioni delle regole finanziarie della Premier. Ceferin dice: “Sappiamo che eravamo nel giusto, alla Uefa. Non avremmo deciso in quel senso se non avessimo pensato di avere ragione”. E sottolinea poi che il Tas ha annullato la squalifica dopo aver stabilito che alcune prove contro di loro erano prescritte e che altre accuse non erano provate.
“Ho fatto l’avvocato per 25 anni, e so che a volte vinci una causa che sei sicuro di perdere, e a volte si perde una causa quando si è sicuri… In una democrazia seria bisogna semplicemente rispettare la decisione del tribunale. Non voglio parlare del caso in Inghilterra. Ma confido che la decisione del nostro organismo indipendente sia stata corretta”.