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Ceferin: «Avevamo ragione noi, il Manchester City ha violato il fair play finanziario»

Intervista al Telegraph. Il presidente Uefa parla anche delle multiproprietà: “Sono un problema, non so ancora come risolverlo”

Ceferin: «Avevamo ragione noi, il Manchester City ha violato il fair play finanziario»
Db Praga (Repubblica Ceca) 07/06/2023 - finale Conference League / Fiorentina-West Ham / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aleksander Ceferin

Aveva ragione lui, Ceferin. E la commissione disciplinare della Uefa. Secondo il Presidente della Uefa non c’è dubbio alcuno che il Manchester City abbia violato le regole del Fair Play finanziario. Li avevano condannati, esclusi per due anni dalla Champions League, prima che il Tas annullasse la sentenza. Ceferin lo ribadisce in una lunga intervista esclusiva al Telegraph, dove parla di tante altre cose. A cominciare dalla sicurezza negli stadi. Parla anche delle multiproprietà (tipo Napoli-Bari). Dice che non sa come risolvere il problema.

Il City in Inghilterra è sotto processo per ben 115 presunte violazioni delle regole finanziarie della Premier. Ceferin dice: “Sappiamo che eravamo nel giusto, alla Uefa. Non avremmo deciso in quel senso se non avessimo pensato di avere ragione”. E sottolinea poi che il Tas ha annullato la squalifica dopo aver stabilito che alcune prove contro di loro erano prescritte e che altre accuse non erano provate.

“Ho fatto l’avvocato per 25 anni, e so che a volte vinci una causa che sei sicuro di perdere, e a volte si perde una causa quando si è sicuri… In una democrazia seria bisogna semplicemente rispettare la decisione del tribunale. Non voglio parlare del caso in Inghilterra. Ma confido che la decisione del nostro organismo indipendente sia stata corretta”.

Capitolo multiproprietà. Ceferin afferma di volere restrizioni più esplicite. Dice che la settimana scorsa si è tenuto un incontro sulla questione, e che le regole dovranno chiaramente definire cosa costituisce una “influenza decisiva” su uno o più di un club. Il “problema più grande è quello della percezione. Conosci il calcio. Un grande club inglese può perdere 3-0 contro un piccolo club portoghese, se vuoi, perché ha una brutta giornata. Immaginate che siano della stessa proprietà… Questo è il mio problema più grande a cui non ho una soluzione. Potremmo sempre dire: va bene, puoi farlo a queste e queste e queste condizioni. Ma il pieno controllo di due o più è un vietato. Per ora questa è la mia opinione. Non siamo arrivati ​​a una soluzione concreta”.

Ceferin parla anche della sicurezza negli stadi in vista degli Europei e delle Olimpiadi. Argomenti sensibili, visti i precedenti della finale di Champions a Parigi e degli Europei a Wembley. “Il mondo sta impazzendo. Sono tempi folli, la preoccupazione più grande è la sicurezza. La mia paura non riguarda solo gli stadi. Perché gli stadi, ne sono sicuro, saranno protetti adeguatamente. Ma i tifosi saranno ovunque. Siamo ottimisti. Penso ancora che tutto andrà bene con il sostegno delle autorità tedesche, che sono molto determinate ad aiutarci”.

Riguardo alla tragedia sfiorata allo Stade de France dice che la Uefa si è presa una parte considerevole della colpa per il caos ed è pronta a mantenere la sua promessa che non si ripeterà: “Non posso immaginare che una cosa del genere possa accadere di nuovo. Ora, la voce dei rappresentanti dei tifosi viene ascoltata e riconosciuta sia nella preparazione che nello svolgimento della partita”.

Capitolo Arabia Saudita. Ceferin non teme un’espropriazione. “I tifosi non seguono il giocatore sulla luna. Non sono affatto preoccupato. Perché il calcio europeo ha radici molto forti. Questo fa parte della cultura, della nostra storia. Non puoi comprarlo. Non puoi. Vanno lì perché i contratti sono enormi. E non li biasimo per questo. Se sono vicini alla fine della loro carriera, forse è una nuova avventura e guadagni un sacco di soldi. Non voglio incolparli. Ma dire che stai andando da qualche parte per aiutare, è ridicolo...”

Il Presidente Uefa parla ovviamente anche della Superlega (“è finita”) ma anche del Monfdiale per club a 32 squadre: “Ero contrario alla proposta che si facesse ogni anno. Perché non ha senso. Tutti e 12 i club europei vinceranno batteranno le altre squadre… La Champions League è la Champions League e resterà la Champions League. E, ogni quattro anni, non mi dà fastidio”.

Ultimo argomento: il suo mandato “infinito”. Ha emendato il precedente limite temporale di 12 anni massimo, ma aggiunge: “Questa è una questione di fatto, non una questione legale. Non ho ancora deciso se voglio candidarmi di nuovo oppure no. Sinceramente sono molto stanco“.

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