Il presidente della Lega parla di “obiettivi ambiziosi” contro il razzismo. E lancia l’immortale “tavolo di lavoro”

Casini sullo scandalo arbitrale: «La Serie A è vittima, forse serve il professionismo all’inglese»
Sul tavolo di una complicata Assemblea di Lega di Serie A sono finiti anche i temi caldissimi di queste settimane. Gli arbitri, per esempio, dopo lo “scandalo” della gola profonda a Le Iene. E il razzismo negli stadi. Il presidente della Lega Casini dice che la “la Serie A sarebbe vittima di tutto questo”. Poi però non affonda: “Tra le proposte di riforma c’è anche quella del settore arbitrale, la qualità e la professionalità è tra le più alte al mondo”.
“Sicuramente si possono operare migliorie, come un professionismo sul modello inglese o anche ragionare sull’assetto organizzativo dell’AIA magari riconoscendole una piena autonomia simile all’Inghilterra. Mettere in discussione la qualità degli arbitri italiani lo riteniamo un errore. Rivedere le norme interpretative? Abbiamo suggerito di avere una costante verifica del protocollo e delle norme interpretative, siamo a disposizione per migliorare l’applicazione delle norme”.
Sul tema razzismo Casini butta la palla in tribuna, ma parla con sprezzo del pericolo di “progetti ambiziosi”. “Abbiamo chiaramente trasmesso l’esito della riunione, c’è stata condivisione con le squadre. Si è deciso di costituire un tavolo di lavoro, l’obiettivo è ambizioso: da una parte si vogliono verificare le norme, dall’altro le condizioni delle infrastrutture con l’obiettivo di puntare sulle responsabilità individuali. Il terzo è la sfida culturale. Non solo razzismo ma anche i comportamenti violenti”.