ilNapolista

A Napoli pure il ritiro è sospeso (come il caffè): non ci sono più gli ammutinamenti di una volta

Mazzarri è rimasto da solo a studiare: “E se alimentassimo Raspadori a metano? Se viaggiassimo indietro nel tempo per rifare la preparazione?”

A Napoli pure il ritiro è sospeso (come il caffè): non ci sono più gli ammutinamenti di una volta
Napoliís Italian head coach Walter Mazzarri looks the match from the stands during the Italian Serie A football match Torino vs Napoli at the ìStadio Grande Torinoî in Turin on January 7, 2024. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

A Napoli pure il ritiro è sospeso (come il caffè): non ci sono più gli ammutinamenti di una volta

“Pronto presidente? Buongiorno, lo so che è in Spag… sì mi scusi, sono Giovanni. Le dico subito: presidente, volevo chiederle a nome della squadra tutta, pure di Mazzocchi, se… ecco… se potessimo tornare a casa giusto un paio d’ore. Il tempo di mangiare una Nastrina coi bambini. Torniamo prest… ma sì, per cena, sì! Eh, esatto. Ha capito?… Io la ringrazio presidente. Come è umano lei”.

È andata così, più o meno. La telefonata di Di Lorenzo al magnanimo presidente socchiude le porte del ritiro del Napoli prima della complicatissima gara con la Salernitana, “una finale” la definirebbero i più accorti. A Napoli pure il ritiro è sospeso, nel rispetto di tutti i luoghi comuni e i caffè a scrocco al bar.

Sky poi dà la notizia con un tono più serioso, cercando di spiegare: “Ci si appella un po’ alla necessità di ritrovare certi equilibri personali, c’è la concessione per qualche ora di rientrare a casa e di ritrovarsi questa sera perché qualche ora a casa può servire. La richiesta della squadra a nome del capitano è stata accolta dal presidente”.

Nemmeno più gli ammutinamenti sanno fare. Che tempi quelli di Allan che schiaffeggia Edo, la fuga con gli Ncc. Le gesta romantiche d’una dignitosa resistenza, quelle sì che erano vere sommosse. Invece il Napoli della depressione 2023/24 è così mesto da ridursi a chiedere l’ora d’aria, un pomeriggio di licenza come al militare. Sembra una squadra di leva.

Ma l’inviato di Sky ci regala anche un’immagine straziante: “c’è Walter Mazzarri che rimane qui, continuando la sua ricerca di soluzioni”.

Mazzarri

“E se spostassi Natan in trequarti, ricalcolando la metà di Zielinski al tasso attuale, con i tre quinti di Zerbin a metodista? E se alimentassimo Raspadori a metano? E se trovassi il modo di tornare in estate e rifare la preparazione fisica? Come posso generare 1,21 gigowatt per alimentare il flusso canalizzatore, bontà divina?!”.

E’ questa vigilia, forse, la più deprimente di questa mezza stagione avvilente. Con il presidente che ricorre al ritiro punitivo come negli settanta, con i giocatori incapaci di sopportare le privazioni del ripiegamento tattico a Castel Volturno, con Mazzarri da solo, nella penombra a scrutare una lavagna vuota, a fare shadowboxing nell’attesa d’un illuminazione, la maledetta soluzione. Non fa male Walter, più gioco di gambe campione!

Per finire poi a chiedersi, stanco, sudato, con la squadra lontana nel conforto degli affetti più cari, se dopo la Salernitana ci sarà qualcosa. Un aldilà, o almeno un aldilato.

ilnapolista © riproduzione riservata