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Stadio De Laurentiis Comune, la trattativa rischia di arenarsi (Corbo)

Diplomatica lettera del Consiglio ad Adl, lo invita a fissare una data. Una verità di fondo: il presidente, se vuole, deve trattare con noi.

Stadio De Laurentiis Comune, la trattativa rischia di arenarsi (Corbo)
Napoli 16/01/2016 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Stadio De Laurentiis Comune, la trattativa rischia di arenarsi. Lo scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.

La trattativa per l’acquisizione dello stadio rischia di arenarsi. De Laurentiis si è rivolto prima al sindaco poi all’assessore alle Finanze Barretta. Gli è stata spedita una diplomatica lettera del Consiglio, Commissione Impianti Sportivi, presidente Gennaro Esposito, un avvocato, con invito a fissare una data di suo gradimento per discuterne. Molta cortesia e una verità di fondo, che si può leggere così. Il presidente, se vuole, deve trattare con noi.
I CONSIGLIERI COMUNALI INVITATI A CENA DA ADL

Stadio, De Laurentiis invita a cena i consiglieri comunali. «Pago io». A scriverlo è l’edizione napoletana di Repubblica con Antonio Di Costanzo.

«Il ristorante sceglietelo voi. Prenotate il luogo e ditemi l’orario. Poi pago io, ma organizziamo presto » . Aurelio De Laurentiis a margine della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti si rivolge così a Demetrio Paipais, consigliere comunale del gruppo “ Manfredi sindaco”, che incrocia prima della cerimonia. Il presidente del Napoli accende così il calumet della pace proprio dove è divampata la polemica sullo stadio per le dichiarazioni del presidente sul sindaco juventino e contro i consiglieri che «odiano il Napoli». Ora De Laurentiis punta a un incontro per risolvere le divergenze con l’assemblea cittadina. Una cena o un pranzo con l’obiettivo di riaprire il discorso sul Maradona.  

È già la presenza in Sala dei Baroni del patron a ufficializzare, al di là delle frecciatine che si è scambiato con Spalletti, la tregua. Da giorni sulla questione stadio è ripreso il dialogo con il sindaco Gaetano Manfredi. Ma il caso coinvolge anche il consiglio comunale (ieri comunque freddo e poco incline ad applaudire il presidente) che deve deliberare la possibile concessione o la vendita dello stadio e in Sala dei Baroni in molti vogliono collaborare per chiudere la vicenda.

Il Maradona è uno stadio fatiscente: tornelli arrugginiti, vendono sambuca da terra (The Athletic)

Il Maradona è uno stadio fatiscente. A fare quest’osservazione certamente non originale – ma non per questo falsa – è The Athletic che pubblica un ampio articolo su cosa significhi oggi seguire la propria squadra in trasferta in Europa. Tra i vari esempi cita anche i portoghesi del Braga giunti a Napoli per assistere all’ultima partita di Champions League.

The Athletic ricorda che il Braga è per il 29 per cento di proprietà di Qatar Sports Investments ossia i proprietari del Paris Saint-Germain.

La città viene descritta così:

Napoli è una città splendidamente caotica, dove il clacson degli scooter attraversa le strade e un odore di abbondante cucina italiana riempie l’aria. Ha una forte identità e una tifoseria appassionata. Il calcio qui è una religione e Maradona è il loro dio. La città sembra un santuario per il loro iconico numero 10, con bandiere appese alle porte, dipinti alle pareti e il murale di Maradona nei Quartieri Spagnoli.

Il Braga, invece, ha portato a Napoli appena trecento tifosi: “quindi per strada non c’è alcun senso di minaccia”.

Ma se i portoghesi si fossero aspettati una grande accoglienza, sarebbero rimasti delusi. Lo Stadio Diego Armando Maradona, a circa 30 minuti a ovest del centro della città tramite la metropolitana, vanta un’atmosfera formidabile ma è anche vecchio, malandato e – francamente  fatiscente. Il Napoli, come la maggior parte dei club in Italia, non possiede il proprio stadio – il terreno appartiene al Comune, come spesso accade nel paese – e questo è un limite per le ristrutturazioni.

Dai tornelli arrugginiti agli ambulanti che vendono sambuca da scatole fuori terra, ci si sente un mondo lontano da uno stadio all’avanguardia.

 

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