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Manfredi: «Stadio? Il progetto del 2016 va aggiornato, invito De Laurentiis a un colloquio»

A Kiss Kiss Napoli: «Il nuovo stadio deve avere i requisiti per ospitare le competizioni internazionali».

Manfredi: «Stadio? Il progetto del 2016 va aggiornato, invito De Laurentiis a un colloquio»
Napoli 06/01/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Spezia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: stadio Armando Maradona

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli dello stadio Maradona:

«E’ stato presentato un progetto nel 2016 che però va aggiornato, il nuovo stadio deve avere i requisiti per ospitare le competizioni internazionali. Napoli deve avere uno stadio di dimensioni internazionali, invito il presidente De Laurentiis ad un colloquio, ma sono sicuro che lo avremo».

Sulla città:

«Stiamo cercando di potenziare al massimo il trasporto pubblico, così che si possano lasciare le macchine nel perimetro della città e ci si possa muovere con i mezzi. Dobbiamo limitare l’uso della macchina in città. La funicolare di Chiaia potrebbe riaprire in Estate, a gennaio arriverà una grande gru per completare i lavori. La sicurezza? Oggi le città vivono 24 ore, siamo abituati a vivere la città durante il giorno, ora è tutto cambiato e il presidio del territorio deve cambiare. La violenza giovanile va combattuta, qui entra in gioco un tema sociale, di educazione, di famiglia. Il tema strade: partiremo con un piano di riqualificazione degli assi stradali, anche sui parchi dobbiamo intervenire che sono il polmone di Napoli».

Sulla cittadinanza onoraria ricevuta da Luciano Spalletti:

Manfredi: «E’ stato un momento molto bello concedergli la cittadinanza onoraria, è rimasto colpito dall’amore della città e della tifoseria. Il mister sarà vicino alla città con altre iniziative, stiamo lavorando insieme. Dobbiamo tanto al Napoli calcio perché ci ha donato tanto e adesso bisogna stargli vicino, anche nel momento di difficoltà».

IL THE ATHLETIC SULLA CITTA’ E LO STADIO MARADONA:

Napoli è una città splendidamente caotica, dove il clacson degli scooter attraversa le strade e un odore di abbondante cucina italiana riempie l’aria. Ha una forte identità e una tifoseria appassionata. Il calcio qui è una religione e Maradona è il loro dio. La città sembra un santuario per il loro iconico numero 10, con bandiere appese alle porte, dipinti alle pareti e il murale di Maradona nei Quartieri Spagnoli. Il Napoli, come la maggior parte dei club in Italia, non possiede il proprio stadio – il terreno appartiene al Comune, come spesso accade nel paese – e questo è un limite per le ristrutturazioni. Dai tornelli arrugginiti agli ambulanti che vendono sambuca da scatole fuori terra, ci si sente un mondo lontano da uno stadio all’avanguardia.

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