«La sconfitta a Newcastle ingiusta. Non ho paura di giocare con i giovani. Ciò che conta è giocare a calcio non l’esperienza»

Luis Enrique, allenatore del Psg, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai canali ufficiali del club. L’allenatore del Paris ha parlato del processo di crescita che sta costruendo in questa squadra e fa il punto sulla prima metà della stagione.
«Da quando sono arrivato ci sono state tante novità. Le prime settimane sono state intense, con un pre-campionato che si è interrotto per alcuni giocatori, altri sono arrivati più tardi. Ma devo dire che fin dall’inizio è stato tutto positivo, i giocatori sono stati molto disponibili e tutti nella società hanno contribuito a far sì che tutto andasse liscio».
Secondo Luis Enrique in una squadra deve esserci il giusto mix. Da un lato l’allenatore deve capire che tipo di giocatori ha a disposizione, dall’altro alto i giocatori devono mettersi a disposizione dello staff tecnico:
«Abbiamo giocatori che conosciamo un po’ perché li abbiamo visti giocare in altre squadre. Bisogna lavorare in allenamento e non tutti i giocatori recepiscono le informazioni allo stesso modo. Ci sono cose che devono essere migliorate e che stiamo cercando di cambiare. A volte mi adatto ai giocatori perché so cosa possono darmi. Altre volte loro si adattano a quello che voglio, perché ho più esperienza e so come deve giocare la squadra. Non c’è un programma prestabilito, bisogna adattarsi».
La prima impressione al suo arrivo al Parco dei Principi:
«Il Parco dei Principi è stata una bellissima scoperta. Tutti dicono sempre che hanno i migliori tifosi del mondo, ma quando la squadra perde fischia. Qui a Parigi non è così. Abbiamo perso delle partite in trasferta e ho sentito i nostri tifosi applaudire più forte dei tifosi di casa».
Il Psg ha subito poche sconfitte in questo avvio di stagione, allora come affrontarle in futuro?
«Penso che la sconfitta a Newcastle sia stata ingiusta. Il punteggio è stato ingiustamente pesante, ma non importa, questo è il calcio. Non tutto è andato secondo i piani, ma abbiamo lavorato su quello che è andato storto dopo. Ma ho visto giocatori che si erano impegnati. Bisogna rendersi conto che ogni partita è diversa e non le prepariamo mai allo stesso modo».
Luis Enrique sui giovani:
«Non ho paura di giocare con giocatori giovani. Nella mia carriera non ho mai deciso di far giocare giocatori in base all’età. Ciò che mi motiva è la qualità del giocatore. E come si diventa un grande giocatore? Lavorando duro. Non mi interessa l’età! Ciò che conta è giocare a calcio. Non è una questione di esperienza, ma di gioco».