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La lectio di Postecoglou: «Giocare un buon calcio significa vincere le partite. Non gioco così per divertire»

L’allenatore del Tottenham: «Se domini e perdi, vuol dire che non basta. I calciatori pensano che giocare bene sia sufficiente, non lo è»

La lectio di Postecoglou: «Giocare un buon calcio significa vincere le partite. Non gioco così per divertire»
2023 archivio Image Sport / Calcio / Totthenham / Ange Postecoglou / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Postecoglou, allenatore del Tottenham, si è detto frustrato dai complimenti che riceve sul bel gioco della sua squadra. Il Tottenham ha perso in casa con il West Ham, non riuscendo a concretizzare il dominio dimostrato in partita. L’allenatore ritiene che sia inutile parlare di bel calcio se poi non si portano a casa le vittorie.

Un bel po’ di persone dovrebbero leggere le sue dichiarazioni, persino il nostro Walter Mazzarri dopo le dichiarazioni di ieri sera al termine di Juventus-Napoli.

Il Telegraph riporta le dichiarazioni di Postecoglou dopo la sconfitta:

«Non siamo stati bravi. Dobbiamo smetterla di credere di essere stati bravi. Io non lo credo. Questo è parte del problema»

«Penso che tutti dicano che stiamo giocando un buon calcio. Un buon calcio significa vincere le partite. E non sono qui per giocare un buon calcio, sono qui per vincere».

Postecoglou dice che ai suoi giocatori sono chiare le sue idee:

«E questo è stato il messaggio chiaro fin dal primo giorno ai giocatori: giochiamo questo tipo di calcio non per ricevere pacche sulle spalle, giochiamo questo tipo di calcio per vincere le partite e portare il successo a questa squadra. Devono capirlo. Non è facile, non dico che sia facile. Ma è lì che dobbiamo essere»

«Non gioco questo tipo di calcio per divertire. Gioco a questo tipo di calcio perché è vincente. Adesso capita anche che possa intrattenere, cosa che mi fa piacere. Una cosa non deve escludere l’altra. In definitiva è perché ha successo. Non sarei seduto qui se non lo fosse»

«Tutta la mia carriera è stata incentrata sul vincere cose. Ecco perché voglio che giochiamo come siamo»

L’allenatore fa riferimento anche alle sue esperienze passate:

«È lì che a volte puoi cadere in una trappola ed è successo in tutti i club in cui sono stato, dove i giocatori a volte pensano che giocare a calcio sia sufficiente. Non lo è»

«Se guardi il nostro calcio diresti, ok, abbiamo dominato molto soprattutto nel primo tempo, ma questo dimostra che non basta. Se vuoi davvero vincere, devi essere bravo anche nell’esecuzione. Il calcio non si esegue da solo, deve essere il singolo e la squadra come collettivo a metterlo in pratica».

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