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Filipe Luis: «Simeone chiamava Messi “il nano”, metteva quattro giocatori a marcarlo»

A Charla Podcast: «Non lo chiamava mai per nome, lo faceva per spingerci a non avere paura di lui. Lo marcavamo in quattro, ma era inutile»

Filipe Luis: «Simeone chiamava Messi “il nano”, metteva quattro giocatori a marcarlo»
Madrid (Spagna) 23/04/2017 - Liga / Real Madrid-Barcellona / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Lionel Messi

Filipe Luis, ex difensore dell’Atletico Madrid, a Charla Podcast ha raccontato durante quanto fosse difficile giocare contro Messi. Quando era al Barça la Pulce era il terrore di ogni tecnico avversario e delle difese.

«Messi è il miglior giocatore che abbia mai affrontato. Ho guardato tutte le sue partite dal 2006 al 2016, quando ho iniziato ad affrontarlo. Se il mio allenatore mi avesse fatto difendere Messi, non avrei fatto niente, perché gli allenatori inventavano sempre tattiche per fermarlo, ma lui continuava a fare gol e assist».

Tra i tecnici terrorizzati dall’estro dell’argentino c’era anche il connazionale Simeone. Filipe Luis racconta così la sua tattica:

«Ci sono allenatori che mettono un giocatore a marcare Messi, altri ne mettono due o tre. All’Atletico, Simeone ne ha messo quattro, quattro giocatori per marcare solo lui. E quando segnava un gol, di chi era la colpa? Di nessuno. Avevamo tutti fatto bene il nostro lavoro, ma era Messi».

Il difensore brasiliano a poi rivelato come Simeone abbia utilizzato una motivazione in più per la sua squadra:

«Prima delle partite contro il Barça , Simeone non chiamava mai per nome Messi… Lo chiamava sempre ‘il nano’; affinché quando fossimo stati di fronte a lui non avremmo avuto paura di lui».

Nessun astio in particolare, infatti Filipe Luis poi precisa che Simeone ha sempre parlato bene di Messi. Il rapporto tra i due connazionali è eccellente e hanno sempre avuto cose positive da dire l’uno dell’altro. Simeone lo celebrava come vincitore del Pallone d’Oro appena un mese fa. Ma quando si trattava di conquistare i tre punti per il suo Atletico, l’amicizia viene messa da parte.

Le parole di Simeone dopo Atletico Madrid-Lazio

Come sarebbe giocare l’ottavo di finale contro suo figlio?

«Lui lo vuole, anche se ora sta giocando un po’ meno. Il Napoli è una grandissima squadra, sta crescendo con il nuovo mister ma c’è anche l’Inter, il Psg, il Psv, il Copenaghen. Quando arrivi agli ottavi di finale, chi c’è è bravo. Bisogna lottare correre, giocare con umiltà, credere in quello che si sta facendo».

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