Zeman che suona (bene) la fisarmonica – VIDEO
Un video rilanciato da Tackle Duro col boemo (oggi allenatore del Pescara) che suona la fisarmonica

foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Zdenek Zeman
Zeman che suona la fisarmonica, in un video sull’account Twitter di Tackle Duro.
PERCHÉ IL CALCIO È GIOIA, NON DOPING
PERCHÉ È MEGLIO VINCERE FACENDO UN GOL IN PIÙ, NON PRENDENDONE UNO IN MENO
PER CHI È LIBERO, NON UN SERVO
ZDENÊK ZEMAN CAPO DEL MONDO pic.twitter.com/gWeGHrpTPd
— Tackle DURO (@tackleduro) November 12, 2023
ZEMAN E LE SCOMMESSE
Zeman e le scommesse. Il tecnico boemo ne ha parlato l’altro giorno nella conferenza di presentazione di Lucchese-Pescara.
Riporta il Corriere dello Sport.
Zeman e le scommesse
Argomento caldo, sul quale si è espresso anche Zeman a margine della conferenza stampa di presentazione della gara di domani (domenica) Lucchese-Pescara: “È una brutta cosa. Da tanti anni è uscito il divieto per i giocatori di giocare e scommettere. È scritto che ci sono minimo tre anni di stop, però in Italia no”, ha spiegato.
“Le regole sono regole, ma non si rispettano. Se uno perde tre milioni un problema ci sarà. Si dice che è una malattia, ma non credo siano tutti malati perché i malati veri di solito stanno da un’altra parte”, ha concluso Zeman.
L’INTERVISTA A GENNAIO A REPUBBLICA
La Repubblica ha intervistato Zdenek Zeman, il primo a denunciare il legame tra calcio e doping anni fa. Zeman è tornato sull’argomento, dicendo che il calcio non è probabilmente mai uscito dalle farmacie. E ha risposto anche ai tanti ex calciatori che, negli ultimi giorni, hanno lanciato l’allarme su quanto veniva dato loro quando ancora giocavano a calcio. Dov’erano quando io denunciavo? Chiede Zeman. La verità, aggiunge, è che conveniva a tutti tacere. Queste le sue parole a Repubblica.
«Non frequento più il calcio come un tempo, ma non credo proprio che sia uscito dalle farmacie. Doping, integratori, medicine, muscoli. Io provai a smuovere qualcosa, a cambiare il sistema, allora. E loro dov’erano? Perché non hanno parlato venticinque anni fa? Non l’hanno fatto perché erano parte di quel sistema, perché in quel sistema vivevano e guadagnavano bene. Allora non gli conveniva e sono stati tutti zitti. Io ho parlato in quei toni nel 1998 per provare a riparare il calcio stando all’interno di quel mondo, mi sarebbe piaciuto provare ad aggiustare qualcosa perché era ormai diventato un business e sempre meno un gioco. Mi diedero del terrorista, del pazzo. Mi dispiace che quel messaggio non sia stato recepito. Servì solo a far muovere appena le acque, ci furono inchieste, tutto finì in una bolla di sapone. La situazione non è migliorata. E ora stiamo peggiorando».
A Zeman è stato chiesto anche un parere sulla penalizzazione alla Juventus dopo la sentenza della Corte Federale d’Appello della Figc. Si augura serva a qualcosa, ma ritiene che una vera pulizia potrà essere fatta solo quando ci sarà un concreto sforzo da parte di tutti. Altrimenti sarà molto difficile che possa cambiare qualcosa, dice Zeman.
«La Juve? Spero serva a qualcosa. Ma si farà pulizia solo se ci sarà lo sforzo di tutti. Se lo sforzo sarà di pochi, sarà molto difficile».