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Mazzarri: «La prima cosa che mi ha chiesto De Laurentiis è di ritrovare il gioco»

In conferenza: «Osimhen? Non vogliamo sovraccaricarlo ma domani giocherà sicuramente un tempo. Parlerò con i medici e valuterò»

Mazzarri: «La prima cosa che mi ha chiesto De Laurentiis è di ritrovare il gioco»
Db Torino 25/01/2020 - campionato di calcio serie A / Torino-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Domani sera il Napoli affronterà il Real Madrid per la quinta partita dei gironi di Champions League. Ai blancos basta un solo punto per passare il girone, agli azzurri servirà una vittoria domani o nell’ultima partita contro il Braga. Le parole di Mazzarri:

«Con il presidente c’è una stima che dura da anni. Aveva visto qualche difficoltà. La prima cosa che mi ha chiesto di ritrovare quel gioco che l’anno scorso ha permesso di vincere lo scudetto. Poi vediamo. Io non mi sono mai posto limiti. Intanto iniziamo a vincere. Domani abbiamo questo test con una delle squadre più forti del mondo».

Il rapporto con Ancelotti:
«Con Carlo c’è una stima incredibile anche dal punto di vista umano. Non andiamo in campo io e lui. Ci andranno le squadre».

Come scenderà in campo il Napoli?
«L’anno scorso il Napoli ha sposato il concetto del gioco. Se possibile ci avviciniamo a quello che il Napoli ha fatto l’anno scorso. Devo aiutare questi ragazzi a ritrovare quel filo conduttore. A Bergamo abbiamo iniziato a vedere qualcosa, contro il Real sarà più difficile ma ci proveremo».

Mazzarri e il tempo lontano da Napoli:
«Ho studiato, ho allenato all’estero, di testa vi assicuro che sono più giovane che mai anche se qualcuno mi dice che sono invecchiato. Sono carico a mille per fare del mio meglio sia per questi tifosi sia per questa società».

Mazzarri su Ancelotti e il rinnovo con il Real:
«Ancelotti deve stare a vita al Real perché se lo merita»

Su Osimhen:
«Domani ci parlerò, non vogliamo sovraccaricarlo ma domani giocherà sicuramente un tempo. Dobbiamo ancora decidere se partirà dall’inizio o giocherà durante la partita. Non bisognare rischiare. Parlerò con i medici e valuterò se metterlo dall’inizio o nel secondo tempo».

Mazzarri e Ancelotti si sono sentiti prima della partita?
«Non ci sentiamo prima delle partite. Se ci sarà tempo parleremo dopo. Ognuno deve fare il meglio per la propria squadra, poi ci sentiremo dopo».

Per Ancelotti meglio rimanere al Real o accettare il Brasile:
«Gli allenatori sanno loro cosa provano dentro una società. Nessuno può dare un consiglio così a uno che lavora nel calcio da tanti anni».

«La storia parla da sé. Ancelotti è quello che ha vinto di più, vuol dire che è più bravo. Anche più fortunato perché quando si vince c’è sempre la fortuna di trovare gente in società che lavora bene insieme. Carlo ha dimostrato nel tempo il suo valore, poi nella carriera qualche intoppo ci sta sempre».

Come ha pensato di mettere in difficolta il Real:
«Come faccio a dirvelo? Chiaro che domani quando scenderemo in campo vedremo se quello che ho provato a trasmettere si vede in campo. E poi più avanti vediamo se aggiungerò qualcosa. Voglio una squadra corta, organizzata e concentrata, come si è visto in parte nel primo tempo di Bergamo. Poi è chiaro che domani affrontiamo una delle migliori squadre al mondo come il Real».

Che gruppo ha trovato a Napoli:
«Ho trovato un gruppo incredibile, di bravi ragazzi. Il Napoli da quando sono andato via ha sempre preso dei professionisti veri. Se un allenatore trova questo materiale umano, oltre che tecnico, è già a metà dell’opera. Non sempre ho trovato uno spogliatoio così amalgamato nella mia carriera».

Mazzarri sulla qualificazione agli ottavi:
«Ricordate quando giocammo contro il City da esordienti o quasi? Il bello del calcio è che non devi porti limiti, facendo anche cose che sulla carta sembrano impossibili. Io spero sempre di fare qualcosa di importante».

Su Meret:
«Vediamo, credo per quello che ho visto, era il titolare nelle partite di campionato. Poi strada facendo vedremo. Nella Coppa Italia giocherà il secondo. Di sicuro Gollini è un ottimo portiere. Di volta in volta deciderò, soprattutto chiederò molto al suo preparatore».

La mentalità del Napoli di Mazzarri:
«Io di solito se entro nella testa dei miei giocatori, do organizzazione. Chiaro che devo inculcare a questi giocatori l’idea di poter ritornare a essere quelli dell’anno scorso anche se ho preso la squadra in corsa».

Bellingham può diventare il numero uno al mondo?
«Bellingham è un fenomeno, come ce ne sono tanti. È un grandissimo giocatore, che potrebbe anche essere o diventare uno dei numeri uno. Però aspettiamo un attimo… Noi allenatori pensiamo sempre alla squadra e non al singolo».

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